Titolo: Ash vs Evil-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2015
Paese: Usa
Serie: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5
Ash è un cacciatore di mostri che ha
trascorso gli ultimi 30 anni evitando le responsabilità,
rifiutandosi di maturare e sfuggendo agli orrori della 'Casa'. Quando
però una piaga mortale rischia di spazzare via il genere umano, Ash
è costretto a fare i conti con i propri demoni.
Ash vs Evil nella sua prima stagione ha
avuto un successo esorbitante.
E'semplice e assai banale capirne le
ragioni. La prima potrebbe essere l'esagerazione, quel non prendersi
sul serio, l'ironia splatterstick, quell'abbandono del dramma e della
suspance per creare intrattenimento e azione condito da scene e
momenti splatter continui e un parossismo del gore incredibile. Il
secondo è la pubblicità esagerata della Netflix che tra una
scommessa e l'altra sta riuscendo ad avere tra le mani alcuni
prodotti interessanti.
Prodotto e scritto da Raimi con il
fratello e lo stesso Bruce Cambell, la serie prende solo alcuni
spunti della trilogia di successo.
Si è proprio cercato uno stile e una
messa in scena molto più divertente, ironica, grottesca, in cui con
pochissimi personaggi si riuscisse a ruotare attorno ad una ricerca
che condurrà ad una resa dei conti finali proprio nella famosa casa
dove Ash e i suoi amici, nonchè la ragazza, persero la vita.
Ash è di nuovo il protagonista,
l'adulto, il messia che tra una stronzata e l'altra, evoca, e quindi
poi è costretto a riparare il danno arrecato. Di nuovo un cretino
sociopatico, idiota e irresponsabile, in fondo buono che deve
prendersi cura dei suoi gregari più giovani ed entrare nelle loro
vite e nelle loro "case".
Case stregate, demoni chiamati Oscuri,
militari-zombie, stregoni, bambole assassine, Necronomicon, tutto si
mischia, viene contaminato come in un calderone in cui il Libro dei
Morti sorride beffardo sapendo già chi sopravviverà e chi invece
verrà risucchiato dalla spirale di violenza in cui non c'è una sola
scena che faccia paura ma allo stesso tempo non c'è un solo momento
di calma e tranquillità.
Alla fine la serie è divertente ma
nulla più, un viaggio dell'eroe in un clima post-apocalittico, in
cui niente fa paura, non c'è un vero e proprio nemico e alla fine
tutto si rivela come una parodia lucida e puntuale delle consuete
serie tv d’avventura, poiché ogni elemento è rovesciato: il senso
di responsabilità dell'eroe in cattedra diventa incoscienza, i
tormenti del protagonista si trasfigurano in faciloneria e beata
ignoranza e infine gli istinti primari prevalgono sulla nobiltà
d’animo, praticamente la filosofia del nostro Ash, un Cambell in
forma strepitosa.
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