Titolo: Animali Notturni
Regia: Tom Ford
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Susan Morrow proprietaria di una
prestigiosa galleria d'arte, riceve un manoscritto dal marito da cui
la separano diciannove anni e un rimosso che emerge prepotente dalle
pagine del suo romanzo. Un thriller che avanza nell'orizzonte piatto
del Texas e dentro una notte mai così nera e profonda. Una notte che
cattura Susan e la inchioda al suo letto, dietro gli occhiali e una
vita di apparenze. Perché Susan molti anni prima ha divorziato
crudelmente da Edward per sposare Walker, che non sopporta i
fallimenti e la tradisce sulla East Coast, perché Susan vive una
vita che scivola abulica sulla superficie delle opere che espone. Ma
niente ora è più reale di quelle pagine che consuma con gli occhi,
svolge col cuore, riorganizza nella testa, risalendo il tempo e la
storia del suo matrimonio.
Tom Ford ritorna a occuparsi di
solitudine e di storie parallele. A ben sei anni dal suo primo film,
crea un'opera ambiziosa e complessa diramata su più piani temporali
e storie, ben tre, che girando e rigirando possono sorpendere lo
spettatore fino al climax finale.
Un'opera patinatissima, visivamente
molto elegante e impeccabile, con un cast perfetto e alcuni
protagonisti in ottima forma.
E'un film che colpisce duro, un mix fra
David Lynch e Alfred Hitchcock, un sontuoso melodramma dalle forti
tinte noir con il quale Ford conferma le eccezionali abilità di
narratore e visionario, il quale attacca quella borghesia annoiata e
stufa. Tutto questo viene inquadrato in modo da far sembrare tutte le
inquadrature sobrie ed efficaci e allo stesso tempo esteticamente
visionarie come a mostrare attraverso uno stile minimale il vuoto e
la complessità dei suoi personaggi. A partire dalle donne obese
vestite da majorette, la critica all'arte come fine a se stessa
appartenente solo ai ceti alti e all'aristocrazia di Los Angeles, il
regista riduce i movimenti di macchina allo stretto necessario
trovando e modellando una trama che si sposa con la sua idea di
cinema, che non è generosa ma vive di coerenza stilistica.
Il giudizio sul comportamento dei suoi
personaggi viene condannato dal regista che di fatto gli relega a
vittime di loro stessi, del loro gioco perverso e della loro furbizia
fine a se stessa.
Animali notturni è di un cinismo
tremendo, tutto studiato sulle doppie opposizioni, condanna la
miseria della borghesia dall'inaugurazione delle mostre, la cena
dolorosissima con una madre che non fa altro che criticare qualsiasi
scelta della figlia (il marito di basso ceto), estendendo i problemi
fino alla nevrosi metropolitana e la vanità intellettuale degli
animali notturni Susan ed Edward.
Ford spinge la marcia su un film che ho
trovato a volte sconnesso e in fondo una rilettura e un
approfondimento su una struttura che non colpisce di certo per
l'originalità ma invece per lo spessore interpretativo. Un horror
vacui di chi, arrivato all’ultima pagina di una vita “altra”,
infinitamente più interessante, deve infine rientrare nella propria.
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