Titolo: Adam Chaplin
Regia: Emanuele De Santi
Anno: 2010
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Ci troviamo a Heaven Valley, una città
immaginaria, in cui Adam, un uomo la cui fidanzata è stata bruciata
viva da un mafioso locale, inizia ad indagare sulla morte della
donna. Non potendo contare sull’aiuto della polizia, decide di
svolgere le indagini per proprio conto guidato solo dalla propria
rabbia e da un demone, da lui evocato, che lo guida nelle ricerche
per la città. Inizia così una guerra senza esclusioni di colpi in
cui Adam è rimasto da solo a combattere contro tutto il mondo
corrotto e malvagio, per affrontare, nello scontro finale, Denny
Richards, l’assassino di Emily
Adam Chaplin continua il discorso sulla
tradizione del cinema splatter italiano. A differenza però di alcuni
flop e baracconate incredibili (In
the market, Bloodline,
Morituris,
Paura
3d, etc) usciti negli
ultimi anni, l'opera prima di De Santi, tamarro di proporzioni
bibliche palestrato come il protagonista di Kung
Fury, seppur essere un
dichiarato omaggio ai revenge-movie, dal canto suo inserisce tanti
elementi e una quantità esagerata, ma funzionale, di sangue e
frattaglie.
Un mix di c.g e gore old school con
esplosioni, sangue a litri, questo particolare effetto speciale
(H.A.B.S.) creato dai compari della Necrostorm che rende la
truculenza in modo molto più realistico di quanto non abbiano fatto
gli splatter orientali ed è solo uno dei progetti della Necrostorm,
una casa di produzione (immagino di proprietà di De Santi) che ha
tutte le carte in regola per tirare fuori qualcosa di interessante
nei prossimi anni.
Da Splatters
e Riki-Oh:
The Story of Ricky, i
riferimenti ci sono per un film che non potrà essere apprezzato che
dagli amanti del gore e dei film ultra-violenti.
Adam Chaplin in più merita un discorso
per quanto concerne la distribuzione e le vendite dal momento che è
un indie italiano low-budget. Il riscontro delle vendite sembra
eccellente: quasi quindicimila copie vendute e i diritti di
distribuzione acquistati in molti Paesi, con particolare successo in
Giappone. Un unico neo: le copie vendute in Italia sono state
quarantasette e nessuna risposta da parte dei distributori.
Nonostante tutto e a riprova di come la
distribuzione da noi sia vergognosa...facciamo gli auguri a De Santi
che possa continuare, magari insistendo sul montaggio e sul
doppiaggio un po scarsi e lacunosi in questo film, a portare avanti i
suoi proget
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