venerdì 11 agosto 2023

Funeralopolis-A Suburban Portrait


Titolo: Funeralopolis-A Suburban Portrait
Regia: Alessandro Redaelli
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Vash e Felce (il secondo trentenne, l'altro più giovane) fanno musica insieme, consumano droghe (eroina compresa) e condividono tutto. Sono cresciuti a Bresso e si sono incontrati grazie al rap e all'esoterismo. La telecamera li segue ovunque senza remore né censure.

Alessandro Redaelli in un'intervista ha dichiarato: "Volevo fare un lungometraggio, e mi dicevo: sono povero e non ho nessuno che mi possa appoggiare, cosa faccio? Un documentario d'osservazione era l'unica opzione". Non sempre questo punto di partenza conduce a risultati apprezzabili. Anzi, spesso accade il contrario. E invece grazie alla liberatoria del gruppo di ragazzi che ha deciso di farsi filmare accettando di portare Redaelli ovunque con loro forse senza sapere a cosa potessero andare incontro è un elemento non così atipico nel cinema ma sempre interessante per gli sbocchi e le testimonianze che può esprimere. E' un film duro, uno spaccato sulle droghe intenso che non censura nulla e mostra tutto da chi si buca nelle vene del collo rimanendo fermo con un ago a guardare la telecamera a abusi di droga di tutti i tipi. Vash e Felce sono due bonci non così poveri ma accomunati da una spregiudicatezza e un desiderio di sperimentare e non lesinare proprio nulla. Alcuni passaggi riescono ad essere veramente catartici come il festino a casa dell'amico dove conosciamo alcuni elementi davvero impressionanti. Il finale nel bosco di Felce, il rapporto coi rave e con i familiari per Vash e poi un b/n che riesce a rendere ancora più impressionanti e d'effetto le scene e le inquadrature. Dialoghi improvvisati, scene tante buone alla prima (altrimenti ci sarebbero stati decine di buchi in più da farsi) e una filosofia nichilista e auto distruttiva che continua a far riflettere

Nessun commento:

Posta un commento