Regia: John Carpenter
Anno: 1994
Paese: Usa
Giudizio: 5/5
John Trent, investigatore privato, viene incaricato di un caso che lo conduce ai confini della realtà: ritrovare uno scrittore di best-seller dell'orrore misteriosamente scomparso. Il detective si ritrova coinvolto in una vicenda in cui la realtà si confonde pericolosamente con la fantasia.
E'doveroso ammettere che film così ispirati e con così tanti significati fanno fatica ad uscire di questi tempi. In the Mouth of Madness è uno dei migliori horror di sempre, una storia così semplice e al contempo indecifrabile che lascia ancora ampi margini di interpretazioni chiudendo la trilogia carpenteriana e portando alle estreme conseguenze le indagini del regista sulla rarefazione del reale e il suo irrimediabile scambio con l'immaginifico (prologo e finale). Con una resa visiva eccellente per quanto concerne tutti i generi citati e tutte le dimensioni che il film affronta, reale, paranormale, sovrannaturale, spostandosi di fatto da un contesto all'altro in un viaggio allucinato e disperato che sembra non avere mai fine con toni apocalittici, atmosfere gotiche e infine i mostri che tornano sulla terra da dimensioni ignote e con umani che subiscono orripilanti mutazioni fisiche.
Un film che non è tratto dai romanzi di King ma che diventa istantaneamente una delle sue ipotetiche trasposizioni migliori, citando e strizzando l'occhio verso quell'universo di follia che si impossessa del protagonista e dei lettori in un impianto visivo semplicemente spettacolare e magistrale per quanto curi nel particolare ogni singolo frame diventando inquietante, morboso, gore e disturbante (Sam Neil in stato di grazia, quell'urlo nel pullman ancora mi sveglia la notte). Un film dalla struttura tutt'altro che semplice, un gioco che serve a sbilanciare lo spettatore a farlo mettere continuamente in discussione su ciò che sta avvenendo e le scelte dei protagonisti. Carpenter ha parlato di libri maledetti come di film maledetti nel sontuoso episodio dei MHO-CIGARETTE BURNS.
Una delle opere horror più affascinanti sul tema della realtà e immaginazione, tra continui incubi e situazioni che confondono e trasfigurano protagonista/spettatore in un alternarsi senza fine, diventando sempre più deliranti giocando sulle ambiguità fino al climax finale decisamente curioso e inaspettato.
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