Titolo: Made in France
Regia: Nicolas Boukhrief
Anno: 2015
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Sam, giornalista indipendente,
approfitta della sua cultura musulmana per infiltrarsi nei circoli
fondamentalisti islamici nella periferia di Parigi. Avvicina così un
gruppo di quattro giovani che hanno avuto il compito di creare una
cellula jihadista, e compiere devastazioni nel cuore di Parigi.
Il film di Boukhrief è un thriller
insolito e originale che cerca di comprendere le ragioni che portano
un gruppo di musulmani a diventare jihadisti. Come mai? Il problema
è solo legato ai valori, alla diversità, oppure le cause sono
ancora più profonde? Il regista sembra scegliere la prima strada
come dimostra il discorso iniziale della moschea ancor prima che il
gruppo di protagonisti incontri il leader Hassan. Nel film riescono ad
essere evidenziate bene tutte le fasi, la nascita, i problemi, gli
scontri, tutto passa attraverso l'occhio del protagonista, un
giornalista che ad un certo punto si ritrova da solo a non poter
contare neppure sull'aiuto della polizia. Il ritmo, i dialoghi, la
messa in scena, tutto riesce ad essere di un certo notevole spessore.
Il film forse perchè anticipa la lunga serie di attentati che
dilanieranno la Francia, anche se non vengono mai citati come alcuni
riportano
Charlie Hebdo e il Bataclan, ma invece
gli Champ Elisee, è stato rinviato e non ha avuto quasi nessun
contributo dallo Stato e dalle maggiori case di produzioni.
E'sintomatico di un problema e di una
paura che sta alla radice e che forse nessuno a colto nell'intenso
film del regista. Made in France in fondo promuove i valori della
cultura islamica, quella solida e pacifica mostrando come solo i
fanatismi e altre realtà, che troviamo in diverse religioni, possono
nuocere e minacciare l'individuo e la comunità.
L'unico punto debole è un finale
difficile da chiudere con alcune forzature che ne danneggiano intenti
e obbiettivi.
Per il resto soprattutto i dialoghi e
il ritmo sono ottimi e danno uno squarcio e una piccola profezia
su quello che avverrà. In particolar modo quando Hassan chiede ai
suoi seguaci, tra cui il giornalista sotto copertura, di comportarsi
proprio come gli occidentali, quindi bere e fumare, per non destare
sospetti "Insomma siate come loro".
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