Una squadra S.W.A.T. irrompe in un locale di El Paso. È buio pesto. I fasci delle torce illuminano cadaveri sparsi ovunque, poggiati alle pareti e riversi a terra. C’è un solo sopravvissuto ed ha una mano ammanettata. Quando la polizia lo scopre, l’uomo, nel tentativo disperato di liberarsi e scappare, cerca di amputarsi l’arto con una mannaia. Viene fermato, portato alla centrale e sottoposto a un interrogatorio. Un interrogatorio che si rivelerà piuttosto interessante: l’individuo dirà di chiamarsi “il viaggiatore”, dirà di essere immortale e inizierà a raccontare una serie di storie all’apparenza assurde. Storie di vampiri, demoni, streghe e fantasmi…
Sicuramente il film strizza l'occhio a molte pellicole, dal finale nella centrale di polizia per Terminator, all'inizio con i poliziotti che entrano in quella bolgia tipo Baskin, alla stessa ironia e toni grotteschi a volte quasi delle sorte di parodie come nell'episodio in cui il ragazzo incontra la sua ex che non è lei bensì un demone e da lì parte la sparatoria. L'episodio del vampiro forse il più esilarante raccontando la macabra dipartita di un conte che ormai ha perso le staffe. Quello sui fantasmi di Damien Rugna è forse tra i migliori se non altro per l'atmosfera e qualche jump scare d'effetto mentre Nahuales impatta in quel rituale tribale abbastanza inconsistente soprattutto se non serve come fil rouge per gli altri episodi (avrebbe potuto evocare quel demone visto poi nel capitolo successivo o finale). Come raccolta o film episodico ultimamente mancavano storie e aneddoti dell'orrore dopo una galleria interessante negli scorsi anni. Si lascia vedere ma soprattutto visti i registi mi aspettavo un tasso di violenza e gore maggiore così come una certa seriosità nel trattare alcuni temi quando invece il film da questo punto di vista oscilla fortemente e non trova mai un equilibrio.
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