Quello che inizia come un weekend di ragazze nel deserto del Mojave diventa una storia di orrore, morte e invasione aliena.
A volte non mi spiego il pubblico. Seed è una figata totale detto da uno che mastica gli horror come gli smanettoni masticano i porno. E qui nell'opera prima di Walker c'è tanta carica erotica. Un alieno che penetra le protagoniste in un gioco di carne cronemberghiano e che in parte mi ha ricordato Yuzna. Un alieno che sembra essere l'alter ego del male di ET. Un film che parla di destini, di fine dell'umanità, del non poter combattere alcuni poteri telepatici che rischiano di far sopperire chiunque non sia disposto a farsi ingravidare dalla creatura. Con un finale in parte prevedibile ma che distrugge ogni sorta di happy ending, Seed è un perla di cattiveria, dove sembra di vedere anche i Visitors, tanta scifi anni 50' e 60', dove l'orrore cosmico straborda e dove quando finalmente capiamo cosa sta per succedere è ormai troppo tardi e il film esplode con la sua malvagità.
Sembra la metafora che a voler salvare una specie di un altro pianeta si finisca col fare una gigantesca cazzata e dare così il pianeta in pasto agli alieni. Soprattutto se l'alieno in questione fa tutto dal letto dove viene lasciato senza nemmeno muoversi ma agendo in maniera telepatica e sorridendo mentre ingravida e devasta le menti delle tre amiche.
Seed prova ad essere il più disgustoso e rivoltante possibile riuscendoci molto bene e regalando un altro film sull'invasione aliena che sembra quasi un home invasion di un piccolo e tenero cucciolo di tartaruga.
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