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venerdì 26 aprile 2024

Vesper


Titolo: Vesper
Regia: Kristina Buozyte, Bruno Samper
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Dopo il crollo dell'ecosistema terrestre, Vesper, una ragazza di 13 anni che lotta per sopravvivere con il padre paralizzato, incontra una donna con un segreto che la costringerà a usare il suo ingegno, i suoi punti di forza e le sue capacità di bio-hacking per lottare per la possibilità di avere un futuro.
 
Fantasy distopico, uno scifi post apocalittico che sembra strizzare l'occhio al signore delle mosche, a Oliver Twist, Prometeo e ad alcune fiabe e scelte orrorifiche come i vermiformi e queste piante carnivore che si cibano della carne umana. Ci sono trafficanti di organi umani che giocano ad essere Dio creando bambini in provetta assoldandoli in un mini esercito. C'è la classe d'elite delle Cittadelle che vivono da tutt'altra parte lasciando Vesper e gli altri e condannandoli alla misera sopravvivenza come emarginati. Ci sono robot umanoidi e intelligenza artificiale
Pur non godendo di un budget faraonico e con scelte molto indie, il lavoro della coppia di registi è minimale nella ricerca e nella cura di ogni minimo dettaglio. Visivamente è stupendo rasentando la perfezione come nella scelta della fotografia, nel non cercare mai nessun accomodamento per lo spettatore ma raccontando una storia nera e drammatica dove il climax finale fa presupporre a ciò che potrebbe succedere ma senza darci la conferma.
Vesper è un adulta a tutti gli effetti che donerà le armi del riscatto all’umanità schiacciata dai nuovi Dei, i padroni del capitalismo, spargendo linfa vitale da una struttura innalzata dai Pellegrini con materiale di scarto simile alla torre di Babele questa volta però costruita non per dividere bensì per unire gli uomini in una palingenesi globale.

mercoledì 27 marzo 2024

Dune part II


Titolo: Dune part II
Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Paul Atreides e sua madre Jessica si trovano tra i Fremen insieme al leader di un loro clan, Stilgar, e alla guerriera Chani. Dovranno però imparare a farsi accettare dall'intero popolo Fremen e soprattutto Paul, che Stilgar crede essere l'atteso Messia di Dune promesso dalle Bene Gesserit, dovrà concretizzare la propria profezia, per guadagnare uno sterminato e micidiale esercito e con esso avere la possibilità di vendicare suo padre, il Duca Leto. Ma la profezia che vede Paul non è solo un sogno di vittoria bensì un massacro di inaudite proporzioni, una guerra santa che incendierà l'intera galassia. Il barone Harkonnen intanto continua a tramare per prendere il controllo dell'impero e, di fronte ai fallimenti di Rabban contro i Fremen, decide di affidarsi a un altro più letale rampollo: Feyd-Rautha, che le Bene Gesserit ritengono possa dare alla luce la loro attesa bambina suprema.
 
L'unico peccato è quello di dover aspettare il 2027 per vedere la terza e ultima parte.
Dune part II è un'esperienza visiva immensa che può solo essere colta e compresa nella qualità elementale e sensoriale (il suono è quasi un personaggio del film) in un cinema che riesca a far provare così tante emozioni e fondere per scelte stilistiche, sound designeer, soundtrack, fotografia ed effetti speciali per fortuna pochi
Riesce forse ad essere leggermente superiore al precedente per quanto in opere come queste debbano venir valutate nella loro unione in questo caso una trilogia che meriterebbe poi come per quella di Jackson di essere fruita in tutta la sua completezza sempre in un cinema adeguato.
La storia è fondamentalmente divisa in due parti, senza scelte di montaggio per cambiare scenari ma rimanendo sempre nella stessa location raccontando la storia. L’ossatura mitologica, lo scontro tra luce e tenebre, il deserto di Arrakis per quasi metà film e poi la città e l'inizio della rivolta.
Quando lessi il romanzo anni fa mi resi subito conto che Frank Herbert aveva scritto qualcosa di molto politico, ideologico e rivoluzionario pieno di controcultura. I grandi temi della politica appena accennati nel primo capitolo qui vengono sparati come missili a partire dalla crisi ambientale, la tentazione maligna dello strapotere, l’effetto distruttivo della guerra, quello corrosivo dei fondamentalismi religiosi che fioriscono dalla povertà e dall’ignoranza. Un'esperienza immersiva dove si passa dallo studio della popolazione del deserto Freman alla scelta peculiare di prendere come nome di Muad’Dib, un piccolo topo autosufficiente che vive nelle dune.
Il rapporto con i vermoni e la cavalcata dell'anziano come a siglare e superare una prova quasi impossibile, la spezia e l'economia che muove e i compromessi che vanno presi dall'imperatore agli Harkonnen, l'acqua della vita con cui si vede il futuro e l'acqua che viene estratta dai corpi dei nemici per sopravvivenza come sistema di raffreddamento per arrivare a riempire la piscina delle anime come luogo spirituale di ritrovo.
Insomma un'altra esperienza visiva e sensoriale pazzesca

venerdì 8 marzo 2024

Mondo dietro di te


Titolo: Mondo dietro di te
Regia: Sam Esmail
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Amanda, pubblicitaria, è sotto stress e sempre più misantropa. Quando convince il marito Clay a prendersi una piccola vacanza fuori da New York insieme ai due figli Archie e Rose, tutto sembra andare per il meglio. Finché alcuni avvenimenti difficilmente spiegabili cominciano ad accadere e i dispositivi digitali ed elettronici sembrano non funzionare più. Quando alla porta di Amanda e Clay bussano un uomo di colore e la figlia, dicendo di essere i padroni di casa, la tensione comincia a salire.
 
L'elemento di fondo che riesce meglio a creare e generare panico e inquietudine sono i non detti dettati dalla paranoia. Quella paura che nasce in ogni individuo di farsi una propria idea su cosa stia succedendo e su quanto sia importante staccarsi da tutto e tutti per mettersi in una nuova quarantena come il profetico discorso con Kevin Bacon che qui interpreta il perfetto bifolco complottista e nazionalista, il quale rende e raccoglie ciò che per anni si è seminato in una parte d'America.
Quando l'orrore non è chiaro, non si confa con un nemico in carne e ossa ma resta a galla come qualcosa di indefinito e tutt'altro che chiaro genera i mostri dentro e fuori ognuno di noi.
Esmail gira bene, sceglie i tempi adatti con cui palesare e nascondere, crea una tensione crescente facendo in modo che ogni spettatore scelga la proria interpretazione individuale.
La scena delle macchine che partono da sole, la baita e i cervi, il bunker e alcune riprese dall'alto soprattutto nel finale lasciano basiti di fronte a quanto forse non sappiamo e di come la tensione cresce proprio quando non abbiamo le risposte o non ci sembra di vedere il pericolo imminente

Monarch-Legacy of Monster-Season 1


Titolo: Monarch-Legacy of Monster-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Dopo la battaglia tra Godzilla e i Titani, che ha rivelato al mondo l'esistenza dei mostri, una famiglia si mette in viaggio per scoprire i suoi segreti sepolti e un'eredità che la collega a Monarch.
 
Probabilmente tutti avevano delle remore su questa serie pensando soprattutto al fattore costi e quindi un budget incredibile per poter mettere in scena alcuni Titani che abbiamo e non abbiamo ancora visto e non è detto che vedremo in futuro. In Monarch si parla tanto di potere, di questa agenzia di come nasce e con quali ideali soprattutto agli inizi molto antropologici e scientifici per poi cedere il passo agli interessi militari che prevalgono. Parte dopo un prologo ambientato nel 1973, la storia si sposta nella Tokyo del 2015 collegandosi direttamente agli eventi del G-Day di Godzilla, e introducendo la squadra "del presente", per poi di fatto giocare con le linee temporali di presente e passato rivelando indizi e mettendo in luce colpi di scena.
Nasce con l'ambizione forte di creare quell'espansione del MonsterVerse di Legendary Pictures, inaugurato nel 2014 dal GODZILLA di Gareth Edwards, e da lì KONG-SKULL ISLAND,GODZILLA II-KING OF MONSTERS e per finire GODZILLA VS KONG.
Pur amando i Kaiju ho davvero apprezzato lo sforzo, lo sviluppo, la produzione, la cura incredibile con cui siano stati creati i Titani e in quel finale dove compare proprio un altro importante protagonista.
Ho amato vedere Kurt Russel in un ruolo niente affatto scontato, di sicuro uno dei personaggi meglio caratterizzati rispetto ad altri più derivativi senza contare che non sempre il gruppo dei giovani protagonisti riesce ad essere convincente. Ci sono in particolare due episodi davvero inconcludenti e soporiferi che prendono solo tempo regalando noia e scelte di trama deprecabili.
Se fosse durata sei oppure otto episodi avrebbe avuto molto più successo.
Cio nonostante è ovvio che arriverà un sequel contando dove la storia si è fermata, in quell'assedio dove i nostri ritrovati i propri compagni dopo gli sbalzi temporali e congiungendo vecchi e nuovi, avranno a che fare con tutti i Titani risvegliati per scongiurare un nuovo G-Day.

Kitchen (2023)


Titolo: Kitchen (2023)
Regia: Daniel Kaluuya, Kibwe Tavares
Anno: Gran Bretagna
Paese: 2023
Giudizio: 2/5

In una Londra distopica del futuro, dove tutte le case popolari sono state eliminate, Izi e Benji combattono per esplorare il mondo come residenti di The Kitchen, una comunità che rifiuta di abbandonare la propria casa.
 
Kitchen è il tipico esempio di - vorrei ma non posso – o non voglio o non me lo lasciano fare o peggio ancora troviamo il giusto compromesso. Perchè il film e il soggetto le potenzialità le aveva tutte per ritagliarsi una sua denuncia sociale sulle diseguaglianze parlando di divisione tra ricchi e poveri e tra città e periferia. Invece è di un piattume incredibile, lento, nonostante tutte le questioni che voglia affrontare di fatto lasciandole tutte solo di facciata senza mai intervenire a gamba tesa.
In più anche l'elemento legato al fatto che i poveri quando muoiano vengano fatti diventare degli alberi è un aspetto che poteva e doveva essere curato maggiormente.
Kaluuya si prende decine di minuti a mostrare inseguimenti in moto e ragazzi della periferia che cercano di distruggere i droni della polizia per poi non affrontare le questioni veramente importanti.

sabato 17 febbraio 2024

Simulacrum


Titolo: Simulacrum
Regia: Alessio Nencioni
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Un manipolo di uomini si aggira tra le macerie di un’era antropocenica dissolta… sono dei sopravvissuti, scarti di una tecnoscienza che si è completamente alienata, abbandonando la propria residuità biologica parassitaria. K. è uno di questi umanoidi smarriti, nudi, in dipendente ricerca di un segnale che possa disvelare qualche artefatto utilizzabile, una retro-tecnologia sfruttabile, una connessione interfacciabile. Ricerca disperata, cieca, insieme a compagni ostili, regrediti, afoni, in un mondo ermetico svuotato di ogni significato; sotto la cui superfice una sub umanità ancora più involuta, scorre come veleno all’interno di tunnel orrorifici.

Simulacrum per Nencioni della Magnetic Head Production con i suoi tredici minuti, è un corto sbalorditivo che riesce grazie al suo taglio distopico, fantascientifico, post apocalittico e sperimentale a mettere in scena in quasi un'unica location i residui germinali dell'umanità.
Individui spogli che sembrano tornati agli albori della società in un esistenza primitiva dove prevalgono gli istinti, la violenza e la sopraffazione. Gli scarti che sopravvivono sembrano dividersi tra chi sceglie una sorta di proto rave continuo dimenticandosi di tutto e vivendo all'interno di una caverna di perdizione. Oppure dei sopravvissuti dell'Apocalisse che c'è stata trovandosi con ciò che rimane della tecnologia, vivendo di stupri e trovando sulla propria strada personaggi inquietanti e sacerdotesse che cercano ancora un contatto con Madre Natura

Margaux


Titolo: Margaux
Regia: Steven C. Miller
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un gruppo di amici del college affitta una casa intelligente per un fine settimana di festa. Più tardi, iniziano a rendersi conto che Margaux, il sistema di intelligenza artificiale super avanzato della casa ha progetti sinistri per loro.
 
Poteva convincere molto di più e regalare scelte narrative e scifi più convincenti prendendo in prestito qualche idea da Black Mirror o simili quando invece fa il suo in maniera a volte persino tediosa e con un finale che vanta alcune inverosimilità difficili da perdonare. Con un prologo che svela già quasi tre quarti del film sappiamo che sarà il classico survival movie di un gruppo di odiosi nerd e fighetti (in questo caso uniti da una solida amicizia) che si regala un weekend nella villa super hi-tech con Alexia di turno che ruba i dati ai cellulari per capire come ammazzare meglio le proprie vittime. Ciò che lascia l'amaro in bocca e come questa sorta di AI riesca addirittura a clonare le vittime facendoli diventare degli schiavi automi della stessa pronti ad ubbidire. Questa scelta rappresenta il climax del non sense quando si poteva trasformare molto meglio la vicenda senza per forza arrivare a questa scorciatoia squallida rendendo il film assurdo e con troppi non sense.



martedì 12 dicembre 2023

Lockdown Tower


Titolo: Lockdown Tower
Regia: Guillaume Nicloux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Gli abitanti di un palazzone si svegliano una mattina e scoprono che un velo nero avvolge tutte le finestre e le porte dell'edificio, un velo nero che divora qualsiasi cosa e chiunque tenti di attraversarlo. Incastrate, le famiglie si organizzano ma il tempo passa e nulla cambia. Ciò riaccende gli istinti più primitivi lasciando che a guidare ogni mossa sia una sola parola d'ordine: sopravvivenza.

La Tour è un pesante pugno allo stomaco. Simile come effetto da quello sferrato da DIVIDE, sempre francese e di Gens nel 2011. Qui l'ambiente weird e fantascientifico è semplice quando funzionale per scardinare l'ordine sociale di una palazzina e giocare con quell'elemento che ci piace tanto ovvero far vedere fino a dove può spingersi l'essere umano per prevalicare il prossimo e sopravvivere. Quando si regredisce al più laido stato di natura, quando l'ossessiva lotta razziale arriva al culmine allora si arriva a barattare ogni cosa creando ordini religiosi, sotto gruppi, ognuno disposto a vendere ciò che ha o a diventare semplicemente lo schiavo di qualcun altro.
C'è tanta barbarie, scene di violenza inusitata anche se non solo quelle a fare più male ma ad esempio la scena con cui si conclude il film oppure vedere come anche il corpo umano arriva a lacerarsi e a ricoprirsi di malattie veneree e tutto quanto il resto.
Un film diabolico ma estremamente affascinante per gli amanti del cinema horror estremo e di genere

Await further instruction


Titolo: Await further instruction
Regia: Johnny Kevorkian
Anno: 2018
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

La famiglia Milgram è intenta a celebrare il Natale quando si accorge di una misteriosa sostanza nera che ha circondato la loro casa. Qualcosa di terribile sta per accadere, ma cosa? Un disastro ambientale, un attacco terroristico, una guerra nucleare? In mezzo a discussioni sempre più infervorate viene accesa la tv, alla disperata ricerca di informazioni. Ma sullo schermo c'è solo una scritta che lampeggia sinistramente: "Restate in casa in attesa di ulteriori informazioni". Mentre i messaggi televisivi diventano sempre più minacciosi, paranoia e tensione si accumulano.
 
Gli inglesi stanno sempre in prima linea con i francesi in Europa quando si parla di horror. In questo caso tanta fantascienza, un home invasion, paura di attentati terroristici, famiglia disfunzionale, la ragazza indiana in una famiglia conservatrice e tanti altri aspetti. Kevorkian con un budget misurato blinda subito la famiglia dentro casa con una trovata funzionale quanto assurda e da lì in poi lascia che sia il terzo occhio della televisione a dare le regole che via via diventeranno sempre più atroci e sofferenti e dove la polemica non risparmia nulla persino il vaccino.
Seppur vero che il finale diventa tanto esagerato quanto una strizzatina d'occhio a tanti b-movie e alcuni dialoghi sembrano portati al paradosso del non-sense, il film riesce a reggere e mantenere una sua coerenza nell'assurdo a cui va a impattare e il nonno che chiama il figlio "umidiccio" senza smetterla mai di umiliarlo o quando dovranno lavarsi con la candeggina creano un siparietto che andrà piano piano ad esplodere

domenica 19 novembre 2023

Supermarket horror


Titolo: Supermarket horror
Regia: Jim Wynorski
Anno: 1986
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un gruppo di amici decide di rimanere tutta la notte in un centro commerciale per fare baldoria. Durante la notte dovranno fare i conti con i robot guardiani adibiti alla sicurezza dei negozi. I robot in questione smettono di funzionare a dovere e cominciano a uccidere i ragazzi.
 
Piccolo gioiellino degli anni '80 reperito solo ora. Chopping Mall ha i suoi estimatori e detrattori.
Di certo vantava un tema interessante come i robot tecnologici per stanare i ladri nei centri commerciali. Una di quelle intuizioni che è prevedibilissimo capire come andranno ad evolversi i fatti. In questo caso un temporale colpisce i circuiti facendo diventare queste sorte di guardiani senzienti e con una voglia matta di dettare legge e ordine uccidendo tutti quelli che capitano alla loro portata. Ci sono i soliti teenager che non pensano ad altro che al sesso. Una festa proprio all'interno del centro commerciale sapendo bene che i guardiani sono in circolo e poi una sorta di guerra teenager vs robot che seppur lenta e senza accennare mai a qualcosa di non prevedibile, riesce ad intrattenere. Possiamo definirlo una sorta di slasher, c'è la violenza con la ragazza bruciata e l'altro che muore prendendosi la scossa oppure quello a cui viene tagliata la gola, ci sono i nudi, ci sono i robot, i raggi laser rosa shocking, le musiche synth-pop, e per finire c'è pure Dick Miller
Jim Wynorski potrà non dire nulla ma il signore in questione, dal 1985 ad oggi, ha diretto più di settanta film horror, thriller, roba erotica e così via, tutti rigorosamente di serie B, C, fino ad arrivare alla Z.

mercoledì 18 ottobre 2023

No one will save you


Titolo: No one will save you
Regia: Brian Duffield
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Brynn è una giovane donna vitale e piena di passioni. Trascorre le giornate in una casa isolata, la sua casa d'infanzia, dove scrive, si dedica al modellismo, balla e cucina. Quando però deve raggiungere il centro cittadino e relazionarsi con gli altri, qualcosa cambia: diventa improvvisamente impacciata, impaurita e tutti sembrano odiarla. Brynn torna così a rifugiarsi nella sua solitudine tra le mura domestiche, unico luogo in cui sembra trovare un po' di serenità. Almeno fino a quando una creatura misteriosa non fa irruzione nella sua casa e nella sua vita, rompendo definitivamente la sua tranquillità. Da questo momento in poi, Brynn non potrà che difendersi e tentare di fuggire a un invasore che sembra riuscire a raggiungerla ovunque.
 
Ormai la Disney sembra aver ampliato le sue vedute, percependo che l'horror è un genere prolifico che piace a tutti. Quindi perchè non scommetterci come per Barbarian.
Qui però si tratta di alieni, di una possibile invasione, di una final girl disposta a tutto pur di non vendere cara la pelle. Sembra un remake di un film degli anni passati e infatti già dall'atmosfera che da diversi elementi come la casa e le strade in mezzo alla campagna, il film sembra proprio suggerire un film con gli stessi elementi ma più moderno.
Chi è davvero il mostro sembra suggerire l'evolversi della storia come lo era per il sopracitato film.
Brynn è una macchina da guerra proprio perchè macchiata di un crimine orrendo e avendo così tutta la vita legata a questo tragico episodio. Per questo l'alieno in sè caratterizzato molto bene perchè nei suoi silenzi cerchiamo di capire davvero cosa voglia dal genere umano, di certo non deflagrarlo ma controllarlo facendogli vivere ciò che vuole senza sentimenti di rabbia o di odio, facendo diventare l'essere umano un automa che può provare solo piacere e fare del bene. Scenografie davvero mozzafiato come alcune creature e il controllo degli umani tramite il raggio delle navicelle aliene.
Il risultato ottimale è sicuramente dovuto al talento come sceneggiatore di Duffiel che aveva firmato Love and monsterUnderwater e Babysitter

Creator


Titolo: Creator
Regia: Gareth Edwards
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Nel 2070 il mondo è diviso in due blocchi, quello Occidentale guidato dagli americani che rifiutano le AI, e quello asiatico che invece le accoglie. Joshua è sposato a Maya, ma in realtà la sua è una operazione di infiltrazione nel territorio delle Repubbliche asiatiche, dove cerca di individuare quello che le AI considerano "il Creatore". Gli americani però attaccano con la loro piattaforma orbitante prima che lui ottenga l'informazione, uccidendo nel bombardamento sua moglie Maya. Cinque anni dopo l'esercito gli dice che Maya è invece sopravvissuta: Joshua ha una nuova possibilità di salvarla, a patto che distrugga l'arma che le AI hanno costruito. Ma l'arma in questione si rivela essere una bambina robot...

Gareth Edwars è riuscito in un'impresa difficile facendo un suo film molto personale con un budget modesto e un'insieme di elementi e temi presenti nel film da lasciare davvero senza parole.
L'autore di cui non c'è bisogno di presentare il curriculum parla di temi sul sociale, famiglia, genitorialità, amicizie, affetti, scifi, distopia, post-apocalittico, guerra, supremazia, totalitarismi, discriminazione razziale (ai danni delle AI). Con qualche tenera similitudine con BLADE RUNNER Edwards riesce a regalare innanzitutto un'esperienza visiva d'impatto, con location stupende, le stesse AI delineate e caratterizzate molto bene. Gli antagonisti e quindi i mercenari americani cazzuti e cattivi al punto giusto e in tutto questo il tema della fuga, di come partendo con una precisa idea in mente ci si ritrovi a scoprire come è tutto diverso. Infine una battaglia che in giorni come questi su paesi economicamente e militarmente più deboli lascia una bella traccia.
Ci sono influenze legate alla guerra in Vietnam, campagne governative reazionarie, una bambina che non abusa mai del suo potere e una piattaforma orbitante che fa davvero paura con quella capacità di colpire come un castigo dal cielo diventando pertanto divina, disumana nel suo scansionare il territorio sottostante come fosse un codice a barre.

Eradication


Titolo: Eradication
Regia: Daniel Byers
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando una malattia sconosciuta spazza via la maggior parte della popolazione mondiale, un uomo con un sangue unico viene isolato per essere studiato. Temendo per l’incolumità della moglie, rompe la quarantena e si ritrova in un mondo invaso da mostruosi Infetti e da un’oscura agenzia che dà loro la caccia.
 
Film pandemico, survival-movie, scifi, indie, horror. Tanti ingredienti in questa piccola produzione che fin da subito ci mostra un uomo in una sorta di bunker. Non è chiaro cosa ci sia fuori o quale sia l'entità del pericolo anche perchè le poche informazioni arrivano tramite web cam al nostro protagonista da una donna che gli dice cosa fare e come muoversi. Di certo da una scena vedremo come al di fuori del bunker a causa di un virus ci sono degli infetti ma poi il film si muove di fatto su due elementi che sono i droni (i quali controllano e pattugliano) e il sangue (si cerca un non infetto perchè possa diventare l'ancora di salvezza e salvare il resto dell'umanità). Contando che gli effetti speciali quasi non sussistono, il cast è azzerato, al protagonista non viene permesso di uscire al buio, vediamo con la telecamera che qualcuno lo osserva nel suo nascondiglio da fuori aspettando il momento. Il finale è la parte sicuramente più drammatica dove scopriamo i colpi di scena legati alla moglie e al rapporto con l'agenzia. Un film minimale, lento, ma non per questo poco interessante, anzi. Un film dove regna l'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi ma di certo un film dove l'azione non viene quasi mai mostrata.

domenica 3 settembre 2023

Punto di non ritorno


Titolo: Punto di non ritorno
Regia: Paul W. S. Anderson
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Dalla Terra si riceve un segnale di aiuto proveniente dai dintorni dell’orbita di Nettuno, e precisamente dalla sperduta astronave Event Horizon, scomparsa sette anni prima dai radar terrestri durante la sua prima missione inaugurale per testare il nuovo motore a curvatura.
Dunque viene subito organizzata una spedizione di soccorso, che però all’insaputa dell’equipaggio si rivela più che altro una missione di recupero di quel prezioso motore sperimentale, in grado di creare dei buchi neri controllati affinché curvi lo spazio-tempo e permetta viaggi interstellari.
Una volta giunti a destinazione tutto l’equipaggio di soccorso si troverà catapultato di fronte un orrore popolato da demoni reali o presunti, e fantasmi provenienti dai sensi di colpa. E’ l’inizio dell’incubo.

Prima che Anderson si perdesse con progetti imbarazzanti aveva al tempo regalato alcuni buoni film. Di sicuro Event Horizon è tra i migliori ed uno di quei caposaldi della scifi orrorifica di quegli anni in cui se ne vedevano pochi soprattutto con una peculiarità verso la violenza il sangue e il gore.
Lo scienziato che cerca di salvare le macchine preferendole agli umani, i viaggi spazio-tempo, varchi spaziali, "possessioni", deliri e allucinazioni.
Il primo atto e parte del secondo reggono bene tutta l'atmosfera legata più al thriler e alla percezione che la nave sia "viva" e soprattutto la difficoltà a trovarla e cercare di ripondere alla domanda sul dove sia stata fino al ritrovamento (la risposta non arriverà mai per tutto il film)
La seconda parte sembra avere un marchio decisamente barkeriano soprattutto contando la metamorfosi di Sam Neil e di come il suo personaggio sfrutti carne e sangue.
Un film giocattolone che si ispira a tanti cult dell'epoca, cercando di emulare senza copiare innestando una componente splatter decisamente azzeccata e resa interssante grazie a degli effetti speciali funzionali e dosati a dovere. La scatola di Lemarchand, poi e quello stesso sistema di gravità diventa l'obbiettivo del dottor William Weir di raggiungere con l'astronave niente poco di meno che l'inferno stesso.


From-Season 1


Titolo: From-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Una piccola e sconosciuta cittadina nel mezzo degli Stati Uniti è una vera e propria trappola per chi ci arriva. Per tutti coloro che vi entrano è impossibile uscire ma diventa sempre più difficile sopravvivere visto che è assediata da terribili creature notturne che arrivano dalla foresta circostante. Ma è la stessa città a nascondere dei segreti che per i visitatori si rivelano mortali.
 
Mi aveva molto incuriosito la locandina e il fatto che fosse poco conosciuta. La serie inizia anche abbastanza bene, l'idea di queste persone che diventano dei mostri sorridenti e apparentemente pacifici muovendosi lenti come degli zombie e che attacchino solo di notte.
Un supernatural drama che strizza l'occhio a tantissime cose facendoci scoprire una comunità rimasta isolata dal resto del mondo e una maledizione che si vedrà sembra aver a che fare con alcune teorie fantascientifiche e distopiche. Se funzionano molto bene i primi episodi e la carneficina nella casa occupata da una galleria di personaggi fricchettoni, matti e dotati di una sorta di telepatia e sensibilità che gli rende a volte immuni dagli attacchi (Victor ma anche la nuova entrata Julie) lo stesso non si può dire per i successivi. Convince come spesso accade nelle serie il world building.
Dall'altro sempre nella casa ci sono i giovani i fan del sesso libero e gli intellettuali come Fatima e Ellis. In From nei punti deboli non sempre funziona la recitazione e la scelta di alcuni personaggi non è sempre misurata alla circostanza. Sembra tanto da metà degli episodi in avanti di vedere un ibrido di LOST se non altro per i continui tentativi, in cui ognuno segue una strada diversa, per cercare di arrivare al mistero di come uscire dalla cittadina più che trovare un modo che sembra impossibile di stanare le creature notturne che altro non sono che ex cittadini passati dal lato oscuro. From nonostante il buon successo e i sequel realizzati ha quel forte ni che mi ha portato a non volerla portare avanti almeno per ora ed è un caso più unico che raro per una serie televisiva.
Anche il ritmo ad un certo punto sembra incrinarsi, i dialoghi, i sentimenti e il pathos rendono tutto troppo noioso e derivativo e apparentemente non così legato all'andamento della trama.

venerdì 11 agosto 2023

Ipersonnia


Titolo: Ipersonnia
Regia: Alberto Mascia
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

In un futuro distopico il sistema carcerario italiano è stato riformato grazie all'invenzione dell'ipersonno: le pene vengono scontate dai detenuti in uno stato di sonno artificiale in apposite celle acquatiche. David Damiani è uno psicologo che si occupa di monitorare la psiche e lo stato di memoria dei detenuti tramite risvegli periodici. Viola, la sua fidanzata ed ex moglie di un neurologo arrestato per omicidio, entra in contatto con una persona che sostiene di essere in possesso di informazioni che proverebbero non solo l'innocenza, ma anche il complotto che ha portato all'arresto di suo marito. E se questo fosse solo il primo indizio dell'oscura verità che si cela dietro al progetto ipersonno?
 
L'esordio di Mascia e un indie low budget interessante con buoni spunti ma troppa carne al fuoco e soprattutto numerose sotto trame e storyline. Da questo punto di vista forse rimanere nel carcere e concentrarsi di più sulla parte bio etica e psicologica dei danni e delle conseguenze ai prigionieri avrebbe giovato di più ma il film si vede che parte con discreto coraggio e voglia di aggrapparsi a diverse tematiche scifi prendendo di mira un po tutti con risultati non sempre soddisfacenti ma dotati di un notevole coraggio. Damiani è una sorta di Neo meno incosciente ma bisognoso di fare luce su cosa stia realmente perseguendo se un'ideale di innovazione volto a migliorare le sorti del mondo o un esperimento sociale crudele e senza nessun tipo di aiuto.
Ipersonnia oscilla tra così tante parti da sembrare un ibrido insaziabile che prende ovunque e in realtà sembra dire ben poco ma allo stesso tempo ha un ritmo e una fame che lo rendono un perfetto prodotto d'intrattenimento e un'ancora di salvezza per il cinema di genere italico (dove la scifi è sempre più messa da parte per evidenti ragioni di budget)

lunedì 10 luglio 2023

Spider-Man-Across the Spider-Verse-Part 1


Titolo: Spider-Man-Across the Spider-Verse-Part 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Miles Morales è tornato - o meglio, non se n'è mai andato. È da un anno che fa sempre le solite cose che farebbe un supereroe teenager, cioè andare a scuola, litigare con i genitori e salvare il mondo dalle minacce più o meno (im)probabili. Chi se n'è andata, invece, è l'unica cinta di amici che aveva, cioè Gwen, Peter, Peni, Spider-Ham e Spider-Man Noir, gli Spider-Man delle altre dimensioni che l'hanno spalleggiato nella sua prima avventura e che sono tornati ai loro rispettivi universi. Un giorno, però, Gwen riappare nella cameretta di Miles, spiegandogli di essere entrata a far parte della Spider-Society, un gruppo interdimensionale di Spider-Man, capitanati da Miguel O'Hara, il cui intento è impedire il collasso del Multiverso. E una delle anomalie a poterlo provocare è La Macchia, scienziato che ha acquisito il potere di aprire dei portali tra le dimensioni durante l'incidente del primo film, e ora nuovo nemico di Miles...
 
E' difficile migliorarsi soprattutto quando si partiva dall'ottimo primo capitolo di questa saga che promette scintille e continue emozioni. La Sony dimostra dopo alcuni infruttuosi esperimenti saccheggiati da sceneggiatori indegni di ritrovare idee e contenuti grazie a talenti freschi che hanno voglia di esplorare questo universo di Spider Man sapendo coniugare al meglio il tema dei multiversi come invece la fase 4 della Marvel non ha saputo fare in questi ultimi anni.
E'partiamo da un'idea niente affatto semplice, collegata tramite ragnatele e sinapsi a tante sotto storie, una galleria di personaggi davvero convincenti, uno stile grafico immenso e alcune roboanti scene d'azione che diventano fin da subito indimenticabili regalando epicità a tutta l'operazione.
E poi finalmente abbiamo un grande interessante degno antagonista, personaggi la cui caratterizzazione è così consolidata da farli apparire meno semplici del dovuto, vediamo così tanti cloni di Spider Man da rimanere semplicemente ammirati per chi come me non ama in particolare questo eroe. Perchè alla fine quello di Dos Santos, Powers e Thompson è un lavoro in cui emergono fragilità e complessità, l'eroe non è mai convinto delle proprie capacità e tutti questi elementi portano a un'idea di realisticità importante che negli ultimi film era andata perduta.

Black Mirror-Season 6


Titolo: Black Mirror-Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 5
Giudizio: 3/5

A scanso di equivoci quando tutti sembrano avercela a morte sostenendo che non ci siano più quelle idee distopiche frastornanti a cui eravamo abituati posso dire che quando una serie giunge ormai alla sesta stagione con traguardi importanti possa permettersi un cambio di rotta.
Qui sembra che le scelte abbiano portato ad un'esplorazione più horror/weird che scifi.
Una serie antologica con uno standard così alto com'è stato pensato da Charlie Brooker può permettersi di farlo come vuole.


Allora come per la saga di VHS passiamo da frammenti di storie macabre che speravo sfociassero nel folklore quando invece abbracciano una simil idea di snuff movie di LOCH HENRY.


Oppure in MAZEY DAY arroganti fotografi disposti a tutto che finiranno nella tana del "lupo". 


JOAN IS TERRIBLE è quanto di più simpatico e grottesco ci si potesse aspettare certo con un finale sbilanciato ed esagerato ma l'idea alla base è semplicemente originale e attuale più che mai per tutti i fruitori dipendenti da serie tv di ogni tipo. 


BEYOND THE SEA invece l'episodio proprio più scifi e distopico l'ho trovato tra i più deboli con un'idea interessante anche se non originale ma sfruttata male nei tempi e nel ritmo. 


DEMON 79 invece è a tutti gli effetti il più folle e assurdo, qualcosa di atipico anche per i canoni della serie e su questo sono molto contento perchè significa coraggio e voglia di mettersi in gioco con un risultato altalenante ma con un finale in cui si gode e non poco. Nel finale una serie che non ha da far rimpiangere nulla e probabilmente in futuro proverà a contaminarsi di nuovo alzando le antenne per cogliere idee da ogni direzione e genere cinematografico che possa interessargli.

Transfomer-Il risveglio


Titolo: Transfomer-Il risveglio
Regia: Steven Caple Jr
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sul mondo dei Maximals, robot con la forma di animali terrestri, giunge il divora pianeti Unicron, in cerca della chiave di transcurvatura. I Maximals però fuggono portandola con sé, impedendogli così di liberarsi. Il transformers Scourge, al servizio di Unicron, è però sulle loro tracce... Nella New York del 1994, nel mentre, l'ex soldato Noah Diaz e la brillante archeologa Elena Wallace navigano difficoltà personali e soprattutto professionali, che li portano, in modo diverso, a scoprire l'esistenza dei Transformers. Per questi ultimi la chiave di Transcurvatura sarebbe il solo modo di ritornare sul pianeta nativo di Cybertron, ma la minaccia di Unicron è troppo grande per correre dei rischi.
 
E'difficile pensare di poter fare sempre peggio dei precedenti in un sequel. Qui come per altri franchise si sfiora anzi ci si immerge in un vuoto cosmico sorprendente dove addirittura nel finale vengono citati gli Avengers e dove nell'ultima scena al protagonista viene dato un bigliettino per entrare nei GI Joe. Continuo a non essere ancora così stanco nell'infliggermi, ben consapevole, delle tali pacchianate con l'unico scopo di farmi ridere in sala e pensando a cosa si possano essere fumati gli sceneggiatori per arrivare a tale scempio. I protagonisti sono la classica coppia di ragazzi poveri e multietnici che in un modo o nell'altro si trovano a dover guidare gli ultimi Transformer rimasti e cercare di salvare il pianeta da Unicron, un essere distruggi pianeti che non viene nemmeno definito bene e nella battaglia finale si dovrebbe gridare allo scandalo per quanto la cg non permetta di capire cosa stia realmente accadendo. Optimus passa in secondo piano, Bumblebee di cui questo settimo capitolo sembra essere anche il sequel del primo capitolo dedicato al personaggio, muore e poi risorge. Mirage se non altro è la trovata più interessante del film e almeno prova dalla sua ad essere ironico senza perdere del tutto dignità e identità.
Diciamo che da come finisce potrebbe tranquillamente arrivare un ottavo capitolo oppure chessò Transformer & GI Joe.

mercoledì 7 giugno 2023

Guardiani della Galassia 3


Titolo: Guardiani della Galassia 3
Regia: James Gunn
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

I Guardiani della Galassia continuano a rendere più ospitabile la loro base, la struttura spaziale chiamata Knowhere, dove tra le altre cose diffondono anche buona musica. Peter Quill è però inconsolabile per la perdita di Gamora, che è ancora in vita ma in una versione proveniente da una diversa linea temporale, dove non ha mai avuto alcuna relazione gli altri Guardiani. Il capo della squadra è così in preda ai fumi dell'alcol quando i Guardiani vengono attaccati da Adam Warlock, che riesce a ferire gravemente Rocket. I tentativi di curare il geniale procione falliscono, perché è stato installato in lui un sistema di sicurezza che ne impedisce ogni alterazione. Per salvarlo i Guardiani dovranno risalire alle origini di Rocket e affrontare il suo creatore: l'Alto Evoluzionario, un essere quasi divino deciso e creare una razza perfetta per popolare la propria utopia.
 
Perchè le cose belle devono finire. Perchè Gunn a differenza di Raimi può fare quello che vuole. Perchè abbiamo solo adesso il villain più cattivo e interessante mai visto prima? Perchè Warlock sembra passare così velocemente dalla parte del bene quando i fumetti e la sua storia narravano tutt' altro. Dopo il primo capitolo, questo è sicuramente il più bello. Tutti e due ricchi di personaggi caratterizzati molto bene, tanta azione ed emozione ma anche tanta tortura ed esperimenti sugli animali. Credo ci siano alcune delle sequenze più inquietanti di tutta la saga della Marvel e non parlo solo delle gabbiette. Sontuoso, sempre ispirato, senza mai un rallentamento se non forse la visita sul pianeta a casa di mamma pipistrello.
Ancora una volta Gunn ha dettato legge spiegando ai Marvel Studios come il pregio più alto nel cinema da sempre è quello per cui la tecnica e la tecnologia devono essere impiegate al servizio della storia, piuttosto che fare rumore in plot privi di qualsivoglia cuore, stupore, mistero o meraviglia. Cannando malamente quasi tutti gli ultimi film e sequel speriamo che per la Marvel vengano impiegate menti e sceneggiatori più spavaldi e intrepidi e magari con qualche libertà maggiore.