Nel cinquemila avanti Cristo, gli eterni giungono sulla Terra dal loro pianeta natio di Olympia, a bordo dell'astronave Domo. Sono dieci emissari di dèi cosmici dalle proporzioni inconcepibili: i celestiali. Il loro compito è debellare i mostruosi devianti e proteggere gli umani, senza però guidarli né aiutarli in alcun altro modo, lasciando loro compiere ogni sorta di orrore storico. Gli eterni hanno dalla loro straordinari poteri: alcuni sono guerrieri altri hanno doti più mentali, di controllo della materia, di genio scientifico o di capacità illusorie. Sconfitti i devianti, al tempo dell'arrivo dei conquistadores in America, i dieci eterni si dividono e prendono strade diverse, ma quando i devianti misteriosamente ritornano ecco che anche gli eterni devono riunirsi per combatterli. Le cose però non sono semplici come sembrano...
C'è da dire una cosa. Anche se Eternals non riesce ad essere epico come vorrebbe, nel finale apre ormai ad un world building Marvel che sembra non avere mai fine immettendo personaggi importantissimi e allungando così una filmografia che sembra non avere fine. Dane Whitman aka il cavaliere nero e Starfox. Una bella botta direi contando il peso complessivo che ricoprono i due personaggi. Per quanto concerne gli Eterni e i Vendicatori.
Eternals è un film che vorrebbe essere complesso in diversi passaggi senza però riuscirci per quella difficoltà di mischiare mito e fumetto, storia dell'uomo e le contraddizioni che lo governano.
Il potere degli Eterni ma allo stesso tempo i loro limiti nel dover obbedire ad un entità più grossa di loro e infine ad un complotto che dovrà dividerli per vedere chi opterà per fare la scelta giusta.
Il 25° film della Marvel non poteva essere più ambizioso ponendo delle sorta di divinità ad andare a spasso nel tempo per settemila anni raccontando peregrinazioni in più di 130 location.
Jack Kirby deve aver strizzato molto l'occhio alla tragedia, al mito greco, a questi dei coraggiosi ma allo stesso tempo capricciosi e arroganti. In tutto questo mostrando la prima coppia gay dell'universo Marvel.
Al di là di queste aperture che pur facenti parte di una post modernità matura e che sinceramente condivido appieno, mostrano al contempo il limite di altri paesi che ne hanno negato la proiezione, sembra a volte issarsi per catalizzare l'attenzione su questo tipo di elementi tralasciandone altri molto importanti. Eterni, Celestiali, Devianti. Molte diversità, tante modalità che sembrano intrecciarsi e in cui la cosmopolita Zhao ci illustra il più grande cast di nuovi personaggi del MCU fino ad oggi in un film e allo stesso tempo anche unico perché il gruppo è composto da un numero uguale di uomini e donne, ed è il cast più internazionale e diversificato fino a oggi.
Per quanto concerne il ritmo e il montaggio il film spesso e soprattutto nel secondo atto perde quell'atmosfera e quella tensione minando la storia e spostandosi da una location all'altra in alcune sotto trame davvero ingenue e noiose. Recupera con polso e sostanza nel terzo atto, nel tradimento di Ikaris, nella trasformazione e nella presa di coscienza del deviante Kro (anche se viene sconfitto in maniera troppo frettolosa) e nel rendere Druig l'eterno in assoluto più complesso e affascinante interpretato da un attore che stimo moltissimo come Barry Keoghan.
L'idea infine di un dio, se così possiamo chiamarlo, come Arishem il giudice, che muove i destini e gli obbietti degli eterni e non solo, come pedine per i propri scopi personali e il suo ego, non è affatto male, diciamo che si affaccia alla maggior parte delle storie di religioni dei monoteismi.
Nessun commento:
Posta un commento