Bobbio, 1988. Giovanni sogna di fare il regista e gira filmini horror con l'amico Alberino, scegliendo come "attrice protagonista" Vanessa, la ragazza dei suoi sogni. Un giorno acquista una copia del suo fumetto preferito, "666 cacciatori di demoni", che narra la storia di un mostro nascosto presso la cripta di una chiesa. Giovanni si accorge che la chiesa raffigurata è proprio quella di Bobbio e comincia a cercare il mostro, convinto che esista davvero. Nel corso delle ricerche si imbatterà nella famiglia Valmont, una congrega di degenerati che vuole uccidere uno ad uno gli abitanti della cittadina, e toccherà a Giovanni e a i suoi amici cercare di fermarli, con l'aiuto dell'autore del comic book che ha dato origine alla loro impresa, detto "il Maradona del fumetto italiano".
Certo che dal prendersi molto sul serio con End-L'inferno fuori si passa con nonchalance a qualcosa di più ingenuo e facilone, mischiando tanti registri narrativi, omaggiando i film di genere ed essendo a tutti gli effetti un atto di puro amore per gli anni '80.
Detto questo il secondo lungometraggio di Misischia non è affatto male se preso con le dovute precauzioni, un esempio di buona tecnica, dialoghi strampalati e attori che fanno la loro parte senza prendersi mai troppo sul serio. E'la versione goffa e amatoriale di film come Turbo Kid anch'essi omaggi e parodie ma con esiti molto più elevati e sorprendenti spingendo anche su un livello di violenza che qui non accenna mai a comparire anche se qualche scena come il ritrovamento della ragazza da parte del protagonista alza nettamente il livello. Eppure l'elogio al coraggio del film va fatto eccome, alla Mompracem dei Bros, al riportare il cinema di genere in Italia, a cercare di osare mischiando horror, commedia e avventura affascinando proprio nel suo tuffarsi in un passato mitico nel quale regna la fantasia e l'amore per i classici cult del passato.
Il mostro della cripta intrattiene con una storia che solo inizialmente può sembrare sempliciotta ma non lo è affatto, con alcuni alti e bassi nel ritmo, in una durata di quasi due ore, un sacco di cambi di location, una fotografia e un focus puller non sempre all'altezza ma alla fine per essere un low budget con pochi volti noti, sembrerà nel nostro piccolo underground italiano di vederci un episodio più lungo di Stranger Things-Season 1
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