Titolo: Bad boys for life
Regia: Adil El Arbi, Bilall Fallah
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 1/5
I Bad Boys Mike Lowrey e Marcus Burnett sono di nuovo
insieme per un'ultima corsa.
Bad boys for life è uno dei tanti sequel di cui nessuno
francamente sentiva il bisogno.
Uno dei buddy movie peggiori della storia del cinema che
dietro il suo perbenismo di mostrare una coppiata di colore, nasconde segnali
di un cinema reazionario e di una banalità sconvolgente.
Il terzo capitolo della saga voluto da non si sa bene
chi, a distanza di 17 anni, appare subito come un esperimento ridicolo, datato
che a differenza dei sequel della saga di Donner non ha motivi di stare in
piedi.
In questo caso poi la trama è quanto di più inverosimile
possibile, mischiando un figlio che arriva dal nulla, una ex con poteri che
mettono radici nel vodoo con effetti trash a volontà, l’eroe di turno che si sente
chiamato a dover far fronte ad un’emergenza personale e il solito plotone di
comparse tutte fuori luogo.
Bad boys ha il fiato così corto e Lawrence è così
imbolsito che non riesce nemmeno a far ridere, gli anni passano per tutti e
Smith ancora una volta sceglie un film per cui, come quasi tutte le scelte
della sua carriera, pagherà care le conseguenze dimostrando come sia un attore
davvero limitato e pessimo.
Il rallenty famoso di loro che escono dalla macchina
impugnando le pistole così come la canzoncina che intonano sono le ultime
cartucce di una buffonata durata anche troppo. I messicani come il male
assoluto e Mike che sembra dover scontare tutte le bravate fatte ai danni delle
molteplici donne a cui ha spezzato il cuore sono espedienti davvero bassi.
Tuttavia andrà tutto bene..
Ma poi da dove escono questi Adil El Arbi e Bilall
Fallah?
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