Titolo: Men in black-International
Regia: F.Gary Gray
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Il film inizia nel 1996. La futura
agente M non è che una bambina quando assiste per caso a una scena
destinata a cambiare il corso della sua vita. Un cucciolo di alieno
in fuga si è nascosto nella sua stanza. I genitori incontrano gli
agenti dei Men In Black, prontamente spara-flashati perché
dimentichino l’accaduto. Ma la piccola Molly vede tutto dalla
finestra. E da quel momento, il suo unico desiderio sarà entrare in
quella segretissima agenzia, delegata a gestire la presenza aliena
sulla terra.
L'ultimo MIB è stupido ma non così
tanto come mi aspettavo. La coppiata purtroppo non funziona ma
diversi elementi o accessori riescono a regalare inaspettatamente un
piccolo sorriso che a dirla tutta in due ore sembrava proprio il
minimo.
L'universo di MIB non poteva finire,
bisognava riadattarlo, renderlo ancora più malizioso, prendere gli
attori che vuole il pubblico e regalare ancora più spavalderie,
buffonate e risate in grosse dosi per chi mastica un certo tipo di
ironia.
La trama è appena un pretesto per fare
un gioco nuovo che gli americani con le grosse produzioni piace
continuare a fare. Una moda quella di cambiare location da un momento
all'altro come per spara-flashare il pubblico e far loro dimenticare
cosa stavano guardando fino a un attimo prima. Perchè poi alla fine
è così. Il primo film del '97 aveva almeno un Sonnenfeld dietro che
prima di finire a morire con pellicole per la happy family aveva
almeno diretto il duo decente della FAMIGLIA ADDAMS e con MIB cercava
di scimmiottare con la sci-fi con un film innovativo, dirompente che
allo stesso tempo avesse qualche scena creepy, ma dotato di una
comicità demenziale e in questo la coppia di attori era davvero
funzionale nel mischiare generazioni diverse a confronto. Gary Gray è
un mestierante che non ha idee o innovazione nel suo cinema, fa
quello che gli dicono di fare senza polemiche.
Il problema ancora una volta di
operazioni così costose e che servono solo ad intrattenere in un
franchise che era meglio non allungare, è il ruolo della donna che
come in questo caso, o negli ultimi film della Marvel e della Dc,
dovrebbe dare forza e carattere alle eroine femminili, sembra invece
a mio avviso sentenziarne delle macchine da guerra e basta fedeli al
loro codice di regole da seguire.
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