Titolo: Heretics
Regia: Chad Archibald
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Una ragazza viene rapita da un uomo
sconosciuto che sostiene di volerla proteggere, fino all’alba, da
una pericolosa setta che le sta dando la caccia. Durante le ore con
il suo rapitore però la giovane si ammala gravemente. Solo il
trascorrere del tempo rivelerà la vera origine della sua malattia il
cui ultimo stadio non è la morte ma la mutazione.
Con tutto il bene che voglio ad
Archibald, alla sua coraggiosa filmografia, al suo amore per l'indie
horror e al suo sodalizio con la Black Fawn Films, ho trovato il suo
ultimo film una sorta di ripetizione su tante trame che vedono
protagoniste sette sataniche o neo-pagane o come vogliono chiamarsi
che hanno l'obbiettivo di far resuscitare un demone o il diavolo
stesso (cambiano spesso i nomi ma la sostanza è la stessa in questo
caso Abaddon). Di fatto deve esserci una predestinata che ha sogni e
allucinazioni che non riesce a capire, un mentore che rapendola deve
spiegarle qual'è lo scopo della sua vita e cosa vogliono da lei
quelli della setta, per finire una persona a lei cara che in realtà
rema contro.
I luoghi comuni per dirla tutta, sono
gli elementi dominanti di una storia che a parte il climax finale è
pienamente prevedibile sotto ogni punto di vista. Archibald e soci
sono coraggiosi nello sfruttare alcuni personaggi, al di là della
caratterizzazione, in modo molto funzionale come la ragazza di
Gloria, Joan, che per arrivare al suo scopo uccide chiunque le si
ponga davanti senza la benchè minima esitazione (poliziotti, la
mamma della protagonista). Il problema grosso del film al di là di
alcune scene d'effetto, ma che parlando di folk-horror è impossibile
non annettere, è il vuoto cosmico che dalla seconda metà del
secondo atto la sceneggiatura diventa veramente una sequela di luoghi
comuni tutti indirizzati al rituale finale e alla scena della
mattanza. Un body horror sulla possessione, un thriller esoterico,
una lenta trasformazione verso il male assoluto con qualche ingenuità
di troppo. Sembra esserci stata molta fretta per la pre-produzione
del film e gli esiti sono dietro l'angolo senza nascondere qualche
scena che si ripete dando quel senso di noia durante la visione.
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