domenica 15 dicembre 2019

Serpente a sonagli


Titolo: Serpente a sonagli
Regia: Zak Hilditch
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Dopo che sua figlia viene morsa da un serpente a sonagli, una mamma single accetta l'aiuto di una donna misteriosa e si ritrova a stringere un patto impensabile per ripagare il suo debito.

Serpente a sonagli parte da un assunto molto in voga nel cinema, una sorta di log-line sempre funzionale che richiede però, ad oggi sempre di più, una capacità di scrittura per niente scontata.
Cosa saresti disposta a fare per salvare la vita a tuo figlio?
Zak Hilditch aveva esordito con quella piccola chicca post-apocalittica di These Final Hours.
Passano gli anni, nel mentre adatta una storiella di King e poi si lascia contaminare da questo nuovo dramma, in alcuni casi teso e con alcune scene decisamente interessanti, ma che perde presto i binari per diventare una via di mezzo tra un thriller e un horror senza di fatto bucare mai lo schermo e diventando in alcuni casi anche abbastanza scontato e noiosetto dal momento che soprattutto dal secondo atto in avanti, si perdono completamente i colpi di scena, il ritmo cala drasticamente e gli intenti dei personaggi appaiono inconsistenti e deboli.
Un film che almeno nella prima parte ci prova con quella sorta di leggenda su quella donna che strizza l'occhio anche al bellissimo Mothman Prophecies–Voci dall'ombra. Un'opera che sembra fatta di fretta, una corsa contro il tempo, in cui come dicevo le scene iniziali sono molto efficaci nello stabilire l’atmosfera e la tensione nonchè a prefigurare tutto ciò che accadrà. Peccato che poi tutto questo venga snaturato da un'atmosfera che non raggiunge mai il livello di suspense che cerca.
Nel terzo atto poi diventa frenetico, trovando di fatto l'ostacolo maggiore, tralasciando tanti particolari che non fanno altro che lasciare così che la paura di fondo della protagonista e la nostra non è mai abbastanza forte da ispirare davvero empatia e suggerire il pericolo e il timore che abitano la protagonista.

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