Titolo: Nightmare Cinema
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Cinque estranei convergono in un cinema
infestato di proprietà di The Projectionist (Mickey Rourke). Una
volta all'interno, i membri del pubblico assistono a una serie di
proiezioni che mostrano le loro paure più profonde e i segreti più
oscuri su cinque racconti.
Nightmare Cinema arriva come un piccolo
tesoro da custodire, uno di quei tanti esperimenti per rilanciare gli
horror antologici fortemente voluto da Mick Garris che a parte avere
un problema nelle trasposizioni dei film di King e aver diretto due
filmetti dimenticabili, ha fatto sì che nascesse Masters of Horror-Season 1 Masters of Horror-Season 2 e Fear it Self-Comunità-Season 1.
Il primo episodio inizia col botto in
media res ed è firmato dal frizzante Brugues il quale aveva diretto
un film bello originale sugli zombie Juan of the dead e un episodio
di ABC OF DEATH 2. In questo caso The Thing in the Woods fa le
cose per bene risultando splatter, trash e in parte gore con tanto
umorismo macabro e una mattanza notevole contando che il pezzo forte
rimane il finale.
Samantha è l'unica superstite di un
gruppo d'amici riuniti in una baita per festeggiare. Un killer che
indossa maschera da saldatore, ha letteralmente fatto una strage.
Alla resa dei conti, Samantha si trova faccia a faccia con Fred, suo
vicino di casa segretamente innamorato. Questa volta, però, la
catena di delitti non è dovuta ai deliri di un folle, ma è legata
ad un misterioso oggetto piovuto dal cielo.
Mirari di Joe Dante è una sorta
di omaggio cronemberghiano e carpenteriano quando ci si lascia nelle
mani del chirurgo amico del futuro sposo allora i danni o i colpi di
scena possono assumere effetti esagerati quanto divertenti e
inquietanti come la maschera della protagonista.
Anna porta sul viso una cicatrice,
frutto di un incidente d'auto, sin dall'età di due anni. Dietro
consiglio del compagno David decide di sottoporsi ad un delicato
intervento di chirurgia estetica facciale, senza immaginarne le
conseguenze.
I primi due episodi hanno un ritmo
forsennato, ci pensa Mashit di Kitamura a cambiare decisamente
i toni, l'ambiente, il ritmo e la narrazione con una storia di
possessioni demoniache in un convento del Messico dove tra bambini
che camminano come ragni sulle pareti abbiamo un grand gruignol
finale d'effetto, simboli esoterico-satanici sparsi un po ovunque
senza farsi mancare il prete locale che si scopa una delle suore.
Peter, un bambino ospite di una
comunità religiosa, si uccide gettandosi dal tetto di una chiesa. Il
tragico fatto è seguito da una serie di fenomeni demoniaci, che si
manifestano con lacrimazione di statue, rapporti sessuali tra padre
Benedict e le suore e bambini posseduti. Ospite indesiderato del
sacro luogo è infatti Mashit, "una entità infernale, confinata
a causa di perdizione e incesto al ruolo di demone, la cui missione è
quella di torturare i bambini e spingerli al suicidio."
Penultimo abbiamo il buon Slade che è
davvero un peccato che non lavori quanto dovrebbe visto il suo
spiccato talento dimostrato un pò ovunque tra horror e serie tv. In
questo caso se ne esce con questo This Way to Egress
Helen, moglie divorziata con due
bambini di nove e undici anni a carico, si reca dal dott. Salvadore,
psicologo che l'ha in cura. La donna, depressa e munita di pistola
nella borsa, è afflitta da visioni inquietanti, durante le quali
intravede alcune persone con aspetto deforme.
Probabilmente il segmento più
interessante dove succedono cose in una specie di orrendo ospedale
che sembra trasformarsi e dove le pareti così come le creature
deformi che lo popolano non sembrano mai essere le stesse e in questo
luogo che si aggira con l'aria spersa la nostra protagonista. Slade è
bravo a creare molta tensione quasi citando tra le righe l'atmosfera
di Silent Hill o Citadel.
Dead di Garris
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