Titolo: Willow
Regia: Ron Howard
Anno: 1988
Paese: Usa
Giudizio: 5/5
Una regina cattiva vuol uccidere tutte
le neonate per sfatare una leggenda sulla fine del suo regno. Ma una
neonata si salva grazie al nano Willow, che con l'aiuto di un giovane
guerriero sconfiggerà la regina cattiva.
Willow rimarrà sempre un cult, uno dei
fantasy più belli di tutti i tempi. Lucas e Howard.
Il risultato è una fiaba virata verso
i toni cupi e oscuri, mettendo sulla bilancia scontri tra streghe,
spadaccini, troll, draghi a due teste, folletti, popolazione di nani
veri, magie, scontri, trasformazioni.
Con alcuni personaggi diventati
leggenda come Madmartigan o la crudele strega Bavmorda, Willow
regala intrattenimento senza sosta, risultando stucchevole nelle
parti romantiche soprattutto tra i nani, ma inserendosi nella
galleria dei cult per l'enorme impatto visivo (per quegli anni) il
coraggio di osare con battaglie epiche (l'ultima nel castello) e
senza lesinare sangue e scene di massacri (come il sacrificio
iniziale per salvare Eloradana).
Willow non è esente da imperfezioni,
gli stessi effetti speciali soprattutto quando vediamo il drago
risultano datati ma la forza del film è un'altra trattando la magia
in maniera mai superficiale anche se gli effetti speciali, a cura
della “Industrial Light & Magic”, lanciavano definitivamente
la tecnica del morphing, fino ad allora solo sperimentata in modo
occasionale.
Ci sono tutti gli elementi della fiaba,
del film epico, dell'avventura, dell'azione, senza davvero far
mancare nulla. L’eroe-Willow che deve compiere un viaggio di
formazione, l’aiutante-Madmartigan che lo spalleggerà, il
saggio-Raziel che lo guiderà, il nemico-Bavmorda che li cercherà di
fermare e le spalle comiche-folletti che devono rendere il tutto
child friendly. Inutili e gratuiti nonchè scontati i continui
rimandi o paragoni alla saga di Tolkien. Willow gode di vita propria
inventandosi un suo mondo con le sue regole.
Willow è un classico senza risultare
mai un'opera mediocre nonostante non ami Howard come regista ma
vedendolo più come un mestierante senza immaginazione.
Nessun commento:
Posta un commento