Titolo: Suburbicon
Regia: George Clooney
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Gardner Lodge vive nella ridente
Suburbicon con la moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un
incidente, e il figlio Nicky. La sorella gemella di Rose, Margaret, è
sempre con loro, per aiutare in casa. L'apparente tranquillità della
cittadina entra in crisi quando una coppia di colore, i Meyers, con
un bambino dell'età di Nicky, si trasferisce nella villetta accanto
ai Gardner. L'intera comunità di Suburbicon s'infiamma e si adopra
per ricacciare indietro "i negri" con ogni mezzo. Intanto,
due delinquenti, irrompono nottetempo nell'abitazione dei Lodge e li
stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose.
Le commedie grottesche quando
colpiscono, sanno farlo in maniera incisiva, dura e potente.
Il film di Clooney scritto dai Coen (e
si vede eccome) è un perfetto esempio di ibrido che mischia i generi
sposando temi ancora oggi attuali e mostrando ancora una volta il
lato "nascosto" della middle class americana.
Razzismo, sangue, violenza, soprusi,
minacce, complotti, ricatti, e soprattutto la parte più spaventosa,
quella che avviene tra le mura di casa con un bambino costretto ad
assistere ad episodi di inusitata violenza con gli stessi genitori
pronti ad ucciderlo all'occorrenza per difendere i propri interessi.
Ancora una volta è la descrizione dell'America a far paura, feroce,
istericamente ossessionata dalla paura di un nemico esterno
(possibilmente con la pelle di un altro colore) senza farsi problemi
a ricorrere alla violenza più bieca, l'isterismo collettivo in fondo
che porta alla rivolta contro l'unica famiglia di colore è il
devastante culmine della vicenda.
Suburbicon pur essendo volutamente
patinato, risulta estremamente attuale e coinvolgente, con un ritmo
serrato, un cast di tutto rispetto e una caratterizzazione dei
personaggi molto funzionale.
Gli ingredienti ci sono tutti: umorismo
nerissimo, situazioni vomitevoli ai limiti dello splatter (la scena
dell'omicidio in casa con la soda caustica su tutte), scatti di
violenza estremi ed improvvisi per un film che non scopre mai le sue
carte, risultando originale e con un finale imprevedibile e alcuni
colpi di scena notevoli e mai scontati.
Un film maturo, importante e
deliziosamente condito con tutti gli ingredienti dei Coen alla Fargo
e che dimostra ancora una volta l'interesse di Clooney per scegliere
soggetti scomodi e ambiziosi.
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