Titolo: Fratelli nemici
Regia: David Oelhoffen
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Manuel e Driss sono cresciuti come
fratelli nelle banlieue parigine ma oggi tutto li oppone. Manuel
gestisce traffici di droga, Driss è diventato un agente
dell'antidroga. All'ombra di un assassinio che ha freddato in strada
tre dei suoi compagni, Manuel è costretto a collaborare con Driss.
Tra ostilità e risentimento e malgrado la loro diffidenza reciproca,
i loro legami si riallacciano intorno alle radici comuni.
Il polar visto dagli occhi di un
regista che finora si è confrontato con il western e il dramma della
guerra. Pochi ingredienti: amicizia, spaccio, tradimenti e vendetta.
Oelhofen tratta una storia molto reale,
che vede contrapposti due vecchi amici cresciuti assieme dai volti
espressivi e intensi di Kateb e Schoenaerts (uno degli attori più in
gamba della sua generazione). Guardia e ladri, poliziotti contro
spacciatori e viceversa, bande criminali e signori della droga
intoccabili che fanno il doppio gioco. Tutto sembra assumere i soliti
clichè di genere portando a galla una vicenda già ampiamente nota
nel cinema.
Quello che però il regista riesce bene
a disegnare sono le traiettorie tra i personaggi, caratterizzati
molto bene e con dei dialoghi che non risparmiano sofferenza e
amarezze, scappando da vecchi errori e rincorrendo amori di una vita.
Pochi momenti di action ma quando si presentano sono esplosivi,
violenti, reali, come la strage iniziale dove Manuel come in Maryland
vede tutto dalla sua prospettiva nascondendosi come può.
L'incidente scatenante, che arriva
tardi, crea un cambiamento nella strategia dei contenuti del film, in
cui il protagonista fugge, "è bruciato" come racconta a
Driss e da lì in avanti il loro rapporto segue un parallelismo come
quello di Costigan/Queenan.
Un film duro e marmoreo isolato in
pochi spazi sfruttando e saltando da una location al'altra in un
quartiere governato da regole e spacciatori tra marciapiedi che
scottano, cemento armato, garage sotterranei che sembrano gallerie
infinite, piazze e residence alveari, passando da un tetto all'altro
sempre camminando con il viso coperto.
Nessuno sconto e la realtà dura di
quartiere non potrà che portare a effetti perversi e conseguenze
inattese.
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