Titolo: Sisters brothers
Regia: Jacques Audiard
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Oregon, 1851. Eli e Charlie Sisters
sono fratelli e pistoleri virtuosi al servizio del Commodore, padrino
locale che li lancia sulle tracce di Herman Warm, cercatore d'oro
fuggito in California. L'uomo ha messo a punto un processo chimico
per separare l'oro dagli altri residui minerali su cui il Commodore
vuole mettere le mani. A cavallo, i Sisters avanzano verso il loro
obiettivo per torturarlo e poi piantargli una pallottola in testa. A
precederli nella caccia è John Morris, investigatore umanista che ha
il compito di rintracciare Warm e trattenerlo fino all'arrivo dei due
sicari. Ma il chimico è pieno di sorprese e finisce per sorprendere
Morris, coinvolgendolo nella sua impresa: trovare l'oro e costruire
una società ideale a Dallas.
Audiard (Deephan,
Profeta,
Sapore
di ruggine e ossa) è uno
dei registi francesi contemporanei più talentuosi sulla piazza.
Tutti i suoi film hanno sempre una
continuità sulle tematiche e sull'esplosione della violenza da parte
dei suoi protagonisti. Da sempre nell'hinterlad francese, il suo
primo film yankee con un budget incredibile, racconta e narra una
storia abbastanza originale cercando di dipingere la dura vita ai
tempi dei cercatori d'oro.
Con un cast che non merita
presentazioni e rifuggendo la più ovvia mitologia insita nella
cinematografia western, che negli ultimi anni continua a sfornare
film a profusione, Audiard come sempre nel suo cinema si interessa a
fare uno scavo ancor più intimistico sulla natura dei rapporti umani
e suoi suoi personaggi in particolar modo il complesso rapporto tra i
due fratelli e la loro devastante storia familiare.
Il risultato è un film che sin dalla
prima inquadratura si mostra come deve e sarebbe stato ai tempi,
ovvero uno sguardo molto violento dove i due fratelli sanno fare bene
solamente una cosa: uccidere
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