Titolo: Brightburn
Regia: David Yarovesky
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Brightburn, Kansas. Tori e Kyle Breyer
sono una coppia che cerca invano di avere un figlio, pur dedicandosi
al tentativo con impegno e convinzione. Una notte, qualcosa precipita
nei pressi della loro fattoria. Detto fatto, i Breyer hanno un
figlio, al quale danno il nome di Brandon. Anni dopo, Brandon ha
dodici anni ed è un bambino introverso e particolare. A scuola è
bravo, ma non proprio popolare tra i compagni. Inoltre, Brandon
sembra attirato da qualcosa che si trova nel sotterraneo di una
rimessa della fattoria di famiglia. Ma sembra anche avere una forza
insospettata, di cui lui stesso si sorprende per primo. Tori comincia
a preoccuparsi e cerca supporto psicologico per Brandon. In realtà,
le cose sono molto più complesse: Brandon prende coscienza dei suoi
super poteri e di non essere per niente normale. Comincia perciò ad
agire come un super eroe, ma da ciò conseguono problemi seri per
tutti.
Brightburn è lo strano caso di un film
per il cinema con un super eroe votato al male violentissimo che non
si farà nessuno scrupolo ad uccidere i suoi "genitori".
Anomalo, tutt'altro che scontato e
soprattutto un film che non fa sconti a nessuno.
Semplicemente Brandon nel momento in
cui scopre il male ne diventa succube senza provare nessun tipo di
sentimento o emozione ma agendo seguendo un impulso irrefrenabile che
lo porterà a stanare chiunque provi anche solo a redarguirlo.
Ci sono tante scene violentissime, il
torture e lo splatter non mancano e alcune scene nelle esecuzioni del
bambino fanno proprio pensare a Chronicle
quando incontra Superman malvagio.
La messa in scena di Yarovesky è
ottima sfruttando una fotografia molto calda e accesa dove i rossi
sembrano illuminare lo schermo come luci al neon. A differenza però
proprio di Chronicle
dove i ragazzi usavano i poteri contro la società, qui la storia si
focalizza molto di più sull'importante legame familiare. La
disgraziata coppia che trova il bambino in un astronave, dovrà fare
i conti con la mente malata e violenta più pericolosa degli ultimi
vent'anni del cinema se contiamo l'età del suo protagonista.
Brandon diventa a tutti gli effetti il
villain, l'antagonista, il super eroe del male, più tosto, cazzuto e
spietato del momento. Contro ogni spoiler uccide: compagna di classe
(gli spezza solo la mano), la madre della compagna (attenzione alle
scena del vetro nell'occhio), il patrigno, la matrigna, la zia, lo
zio, due poliziotti e poi chi lo sa...il film finisce mentre fa
schiantare un aereo di linea pieno di passeggeri (ovviamente tutti
morti) contro casa sua.
C'è però qualcosa nell'esordio di
Yarovesky che non funziona...tutto è sparato a mille dalla regia, al
montaggio che non lascia respirare un secondo e alla psicologia
soprattutto della madre del ragazzino davvero troppo stereotipata
dove i dialoghi alle volte appaiono per lo meno ridicoli.
E'un vero peccato. Brightburn ha uno
scorrimento così veloce da far perdere d'occhio alcuni particolari e
buchi di sceneggiatura abbastanza importanti.
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