Titolo: Loreak
Regia: Jon Garano, Jose Maria Goenaga
Anno: 2014
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5
La vita di Ane cambia completamente
quando, settimana dopo settimana, riceve un mazzo di fiori a casa.
Sempre alla stessa ora e sempre senza mittente.
E'vero fin da subito Loreak (Flowers)
ci porta all'interno di una storia che non sembra avere molti
elementi d'intrattenimento, con uno stile molto lento, quasi
minimale, che si prende i suoi tempi per poi arrivare ad alcuni
passaggi districati in maniera geometricamente perfetta e portando a
galla uno schema corale fatto di indizi e particolari che nel climax
finale troveranno tutte le loro collocazioni.
In parte sembra di vedere Almodovar
meno spigliato e meno preso da quella smania di dover comunicare e
colpire lo spettatore. Il primo atto è sicuramente delizioso per
come la coppia di registi indaga e osserva le dinamiche di una coppia
che vive un rapporto passivo dove lei scopre nella scena iniziale di
aver raggiunto la menopausa e di un marito che sembra preso da
tutt'altro senza darle stimoli e apprezzamenti, se non la tipica
gelosia di qualcosa (i fiori) che rompono l'abitudinarietà della
monotonia di coppia.
Ed è proprio quel salto fuori dalla
normalità, quell'apprezzamento da parte di uno sconosciuto che ogni
giovedì le manda un mazzo di fiori, a farle riaccendere la voglia di
vivere, la passione di essere desiderata, di una cinquantenne ancora
molto bella che necessita di essere vista, amata e apprezzata (se non
dal marito, allora dallo sconosciuto dei fiori). Il tutto però senza
mai arrivare di fatto a nulla, senza mai far ricorso a scene di sesso
o di violenza.
Questi indizi o questo giallo iniziale,
sempre con toni da commedia senza mai intraprendere altri percorsi, o
inserire un certo cinema di genere, si dipana incontrando altre
storie in uno schema quasi corale, dove le traiettorie dei personaggi
dovranno scontrarsi e avvicinarsi, senza però mai danneggiarsi come
a confermare il bisogno del film di rimanere un dramma moderno
complesso e stratificato.
Il punto di forza del film è di
rendere interessante una storia che dalle prime scene potrebbe
sembrare persino insignificante, mostrando con molta profondità e
attenzione cosa può succedere quando ci mancano le parole per
esprimere i nostri sentimenti.
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