venerdì 12 ottobre 2018

Ulysses-A dark odyssey


Titolo: Ulysses-A dark odyssey
Regia: Federico Alotto
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Anno 2020. In una Torino alternativa e notturna, divenuta per l’occasione Taurus City, il militare Ulysses vaga alla ricerca della moglie Penelope e dei segreti nascosti nel proprio passato, ma la sorte ha in serbo per lui una lunga serie di incontri inquietanti e pericolosi.

Pro e contro del primo lungometraggio del torinese Alotto che ha dovuto vendere una casa di proprietà per finanziarsi il film.
Il cinema costa non dimentichiamolo mai.
Una premessa in cui mi sento di spezzare una lancia a favore del cinema indie low-budget.
Ancora di più quando sono giovani emergenti a chiamarsi fuori dalle istituzioni e altre realtà che non supportano gli sconosciuti. In questo caso coraggio e determinazione contando poi che il risultato non è esageratamente fine a se stesso come i lavori di un altro pseudo artista torinese che ha girato un film quasi contemporaneo a questo, anche quello con tanti attori internazionali ormai entrati nella terza età.
Ora a me Ulysses non è piaciuto ma sono contento che sia stato realizzato immagino con traversie innumerevoli e squisite difficoltà.
Partendo dai pro con cui spesso finirò per comparare i contro, sono d'accordo che il film dalla sua non ha nessuna pretesa illustrativa cercando un suo mondo straordinario originale, il quale, volendo abbracciare tante zone di Torino riesce in alcuni punti ad essere credibile e con delle scenografie funzionali mentre in altre location risulta la solita bella Torino senza nulla che faccia pensare ad una Taurus City e fotografata poi nemmeno così bene, cadendo spesso in un trappolone che divide il film tra il professionale e l'amatoriale.
Come contro avrei preferito una narrazione e dei dialoghi più significativi e meno tagliati con l'accetta, un botta e risposta tremendamente didascalico che spesso snatura la stessa caratterizzazione dei personaggi rendendoli poco più che macchiette fuori dalle righe.
Il film ha un taglio ed una messa in scena platealmente tamarra dall'inizio alla fine, elemento che non deve essere per forza un punto debole, anzi, ma però rimane una scelta e come tale crea dei risultati, un meccanismo e delle aspettative che celebrano al contempo una certa ricerca di cinema.
E'un film pretenzioso dove il regista ha voluto fare qualcosa di macro anzichè partire con un'opera micro come spesso fanno tanti esordienti magari ambientando tutto in un'unica location.
Anche questa è una scelta coraggiosa, ambiziosa e folle che però riesce in diversi momenti ad affinare la suspance attraverso la tecnica cinematografica il che significa che più avanti se il cinema o le risorse finanziarie di Alotto lo permetteranno, il ragazzo andrà avanti e migliorerà ancora di più spero lo script e i dialoghi piuttosto che lo stile di regia che seppur con tante imperfezioni funziona.
Dal punto di vista tecnico non amo quello stile grafico troppo "acceso" (una fotografia a volte bruciata),a meno che non ci troviamo di fronte a super produzioni americane che i soldi c'è li hanno eccome, qui viene richiamato spesso un tono quasi da videogioco con un montaggio spesso frenetico o che storpia e velocizza i ricordi del protagonista dove alcune sequenze pirotecniche e parlo soprattutto dei combattimenti storpiano completamente l'intento del film rendendolo di nuovo estremamemte amatoriale ( e non mi pronunciò sulle scene da war movie).
Uli-Nessuno-Johnny Ferro, il protagonista e nessuno e centomila mi verrebbe da dire, un personaggio marmoreo che recita con gli occhi senza sfruttare la mimica, ma che riesce ad essere incisivo nel suo osservare e disperarsi su quello che gli è rimasto.
Un revenge movie in piena regola, un film confezionato per il mercato internazionale, il mix tra cinema mainstream e sguardo autoriale che non credo dispiacerà agli americani dando così la possibilità di creare le basi per un prossimo film speriamo più serio, intellettuale, che continua un
preciso percorso spettacolare e in parte, per forza di cose, anche commerciale.
Buona fortuna Alotto!

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