Titolo: Domestics
Regia: Mike P. Nelson
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
In un terrificante mondo post
apocalittico abitato da violente gang divise in fazioni, Nina e Mike
viaggiano attraverso il paese, desolato e senza legge, in cerca di
salvezza. Dopo il cataclisma pochi sono sopravvissuti, le città sono
state abbandonate e i gruppi di superstiti si sono organizzati in
bande in lotta tra loro. Ogni fazione rappresenta una specie di
"incubo americano" e i loro membri non si fermano davanti a
nulla, con il predominio come unico obiettivo. Restare vivi non sarà
facile.
Domestics è un curioso wtf sulla
regressione del genere post-apocalittico nonchè survival on the road
con un nutrito mix di film in parte ampiamente scopiazzati.
Il risultato però non è nocivo come
il gas che sparano a profusione gli aerei del governo sulla civiltà
all'inizio del film.
Lo sono forse tutte le gang diverse e
con l'unico scopo di uccidere e fottere, una via di mezzo tra i
bifolchi trasformati in Crossed e l'universo di Miller in chiave
nichilista dove la donna serve solo come suppelletto. Forse a tal
proposito una delle scene più belle è proprio quella nella casa
anzi nell'arena dove marito e moglie, entrambi ex, devono uccidersi a
vicenda con le pistole attaccate con tanto di trapano alle mani.
Un horror d'azione dove
nell'apocalittica ricerca di una salvezza dove anche qui la voce
fuori campo, un dj, ci aiuta e narra cosa è successo raccontando le
nefandezze di questa Sodoma ma anche la strada da percorrere per
trovare la salvezza.
La profonda amarezza di The Domestics è
che ci si aspettava "qualcosa" mentre invece la storia
procede spedita sì ma anche inflazionata dalle scene telefonate e
dalla prevedibilità dei colpi di scena. Un enorme calderone del già
visto con tanti accessori notevoli e affascinanti ma che alla fine
non riescono nemmeno a farti venire quella sensazione come di essersi
beccati in pieno da un cazzotto nello stomaco. Qui il colpo punta
sotto la cintura e come si sà non si guadagna nessun punto.
Alla fine il film di Nelson è
un'operazione che si affida in maniera genuina ad un'estetica di
genere, con una violenza presente ma mai estrema e gratuita con una
solida componente action che, soprattutto nel rocambolesco finale, si
rivela accattivante e in grado di regalare le giuste dosi, ma che non
appagano mai, di quell'adrenalina che necessitano i fan del genere.
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