Titolo: Pacific Rim – La rivolta
Regia: Steven S. DeKnight
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Jake Pentecost, il figlio dell'eroico
Stacker Pentecost, non è come suo padre e ha infatti lasciato il
corpo speciale di piloti degli enormi robot detti jaeger per vivere
alla giornata tra piccoli furti e truffe. Finisce però nei guai per
colpa di una ragazzina, Amara Namani, e potrà tirarsene fuori solo
se accetterà di partecipare a un programma di addestramento di nuovi
piloti. Questa attività sembra diventare inutile quando Liwen Shao
annuncia il suo progetto: nuovi jaeger pilotati in remoto come droni,
realizzati insieme allo scienziato Newt Geiszler. Il suo ex collega
Hermann Gottlieb ha invece una diversa invenzione in cantiere:
propulsori a base di sangue di kaiju per rendere più rapido
l'impiego dei jaeger. Nonostante tutti questi avanzamenti, i piloti e
gli scienziati saranno presi in contropiede da un misterioso jaeger
che attacca le industrie Shao.
La cosa peggiore del film è che nel
finale (spoiler) si annuncia un altro capitolo quando il protagonista
parla con l'antagonista dicendogli "la prossima volta saremo noi
ad andare da loro"
Pacific Rim poteva chiudersi dopo il
primo capitolo come un esperimento che sembrava impossibile, negli
ultimi anni invece si sta dimostrando il contrario un po su tutto, e
che invece ha saputo trasformarsi in un film molto avvincente, epico
ma senza esagerare e con dei mostri memorabili e soprattutto
giganteschi.
Questo era Del Toro e il suo cinema o
meglio il suo universo o la sua politica d'autore che lo mette sempre
a fianco degli emarginati che siano creature di questo mondo oppure
no.
Guillermo Del Toro cinque anni fa aveva
creato un ponte tra Giappone e Stati Uniti, un film che doveva
tradurre i mecha e gli jaeger per un pubblico che poteva anche non
conoscerli o apprezzarli, traducendo di conseguenza anche molta
dell’etica nipponica che li anima in una storia d’azione
americana
Questo sequel che aveva bisogno di
essere realizzato per ragioni di marketing ancora una volta lascia
sgomenti per l'impiego dei mezzi, il budget faraonico e alcune
trovate che non erano poi nemmeno così male se non fosse che tutto è
riciclato da qualcos'altro.
E poi il cast è imbarazzante almeno
quanto i dialoghi e alcune scene di combattimento sembrano girate da
Michael Bay e che sembra a tratti di vedere quella porcheria dei
Transformer
4-L'era dell'estinzione o
Transformer-L'ultimo
cavaliere
Nessun commento:
Posta un commento