Titolo: Fahrenheit 451
Regia: Ramin Bahrani
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
In una società di un non lontano
futuro, al fine di preservare l'armonia e la felicità della
popolazione, il giovane pompiere Montag è impegnato, insieme ai suoi
colleghi e sotto lo sguardo vigile del suo mentore e capitano Beatty,
a dare fuoco a tutto ciò che può essere considerato come strumento
di cultura. Tutti dipendono dai nuovi media che pervadono la loro
vita. Gli individui stanno a casa interagendo con enormi schermi
sotto la guida (e il controllo) di 'Yuxie', una sorta di assistente
personale dotata di intelligenza artificiale. Un giorno però Montag,
grazie all'incontro con Clarissa che fa parte del gruppo di
resistenza che cerca di salvare i libri, inizia a porsi delle
domande.
E'davvero confuso e senza senso il
remake o meglio la nuova trasposizione del romanzo cult di Ray
Bradbury dopo comunque il bel film datato di Truffaut.
L'universo distopico non poteva
apparire più degradato e senza anima come di fatto è il film in cui
tutti sembrano recitare il loro copione senza un minimo di pathos.
Ed è un peccato quando a questi
progetti targati Netflix prendono parte attori del calibro di Shannon
che bisogna ammettere che pur essendo un grande caratterista a volte
sceglie dei film davvero dannosi per la sua carriera e per lo spirito
reazionario.
Un film che sembra seguire di pari
passo il romanzo senza mai trovare quella valvola e quello sfogo che
ne giustifichino il film e non ad esempio un libro a fumetti che
forse sarebbe stato più interessante.
Un film anomalo e vuoto dove il
messaggio e la critica politica diventano quasi inutili dal momento
che non vengono mai valorizzati.
Un peccato per uno dei film più brutti
di quest'anno.
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