giovedì 30 agosto 2018

Cabal


Titolo: Cabal
Regia: Clive Barker
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Aaron Boone è un giovane tormentato da incubi riguardanti Midian, città leggendaria collocata in un cimitero di cercatori d’oro ed abitata da creature deformi di diverse specie. Il suo psichiatra, un astuto serial killer interpretato da un Cronenberg a tratti macabramente ironico a tratti agghiacciante, lo convince, anche drogandolo, di essere lui il responsabile della catena di stragi familiari che da qualche mese bagnano di sangue la città. Tormentato dai sensi di colpa e dai dubbi, una volta trovata Midian Boone viene aggredito e morso da uno degli abitanti.
Quando verrà ucciso dalla polizia, su istigazione dello psichiatra, tornerà dal regno dei morti e chiederà di essere accolto nella comunità dei Figli delle Tenebre, reietti mutanti massacrati per secoli dagli umani sotto la guida dei preti e costretti a nascondersi, protetti dal loro dio Baphomet. Aaron Boone, suo malgrado, sarà sia la causa scatenante della guerra degli uomini contro i mostri sia il salvatore di questi ultimi.

Cabal è un cult. Punto.
Inutile stare a disquisire su cosa non ha funzionato nella pellicola.
E'stato considerato un film che supera per poco la soglia del b-movie quando invece è ambizioso e il risultato è ottimo nonostante non abbia mai avuto modo di vedere il director's cut girato dallo stesso Barker di '145 in cui forse avrei visto più scene gore e soprattutto quelle strazianti scene di sesso che nel libro sanno essere potenti, evocative ed affascinanti.
Un film da cui forse poi anni dopo lo stesso Miike Takashi, che considero un maestro e una sorta di divinità della settima arte, è riuscito in parte a omaggiare e citare qualche scena nel bellissimo YOKAI DAISENSO.
Un film Cabal che diventa presto quello che tutti gli amanti dei mostri vogliono.
Entrare nella città santa di Midian, un viaggio in un immaginifico territorio mutante dove nonostante alcuni limiti legati al make up, il lavoro rimane esaustivo ed eccellente con alcune maschere e scelte di gusto in grado almeno in parte di restituire quell'orrore che tutti chiedevamo.
Cronemberg riesce a dare spessore al personaggio più complesso del libro, l'unico vero antagonista, in grado di incarnare quella stessa scienza e analisi clinica che si scontra con tutti gli pseudo riferimenti religiosi con cui Barker costipa il libro e poi il film.



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