Titolo: Short Peace
Regia: AA,VV
Anno: 2013
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5
Quattro storie, quattro epoche, quattro
registi, ma un unico demiurgo, Katsuhiro Otomo. Nato da un progetto
dell'autore di Akira, questo film in 4 episodi vede il ritorno alle
produzioni animate sperimentali degli Omnibus anni Ottanta e
coinvolge, oltre al famoso Katsuhiro Otomo, nuovi talenti
dell'animazione giapponese
Davvero interessante questo film a
episodi animati diretti da alcuni artisti tra i più pretigiosi in
Giappone. Si parte da Possessions, diretto da Shuhei Morita, il più
spirituale connotato da uno stile molto elegante e in grado di
insegnare la pace tra l'uomo e le cose ricordando vagamente la
formula di FERRO 3 con questo viandante smarrito che si mette a
ripapare gli oggetti.
Una storia semplice ma profonda diretta
splendidamente da Morita, che ha utilizzato contrasti cromatici
meravigliosi
Combustion, firmato Katsuhiro Otomo,
autore del soggetto di due dei quattro cortometraggi, racconta invece
una storia d’amore impossibile ai tempi del Giappone del periodo
Edo, e del suicidio di una ragazza che sceglie di morire arsa viva
per vedere per l’ultima volta il proprio amato, fuggito di casa per
fare il pompiere, fondendo come stile disegni a mano e computer
grafica.
Gambo di Hiroaki Ando, narra della
lotta tra un misterioso orso bianco e un demone piovuto dal cielo e
intento a rapire le giovani fanciulle per ingravidarle e dare luogo a
una progenie di demoni. Gambo è in assoluto il più violento ed
estremo di tutti e quattro criticato per l'efferatezza delle immagini
quando invece riesce a dare grande prova di stile, ritmo e messa in
scena.
L'ultimo è A Farewell to Weapons,
diretto da Hajime Katoki, basato sull’omonimo manga di Otomo,
ambientato in un futuro devastato dalla guerra, dove un manipolo di
uomini sta cercando di bonificare i resti della città di Tokyo dalla
presenza di alcuni mech da guerra e di testate nucleari inesplose
trattando come sotto genere il futuro post-apocalittico
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