Titolo: Black Panther
Regia: Ryan Coogler
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Il Wakanda, nazione dell'Africa
centro-Orientale, si nasconde agli occhi del mondo. In apparenza
Paese povero di risorse e speranze, nei fatti il più
tecnologicamente avanzato del mondo, grazie alla presenza del
vibranio, minerale alieno dalle inimmaginabili potenzialità. Quando
T'challa sale sul trono, divenendo così la nuova Pantera Nera che
protegge il proprio popolo, intende preservare la tradizione, ma un
ritorno inatteso a Wakanda lo obbligherà a rivedere i propri piani.
Black Panther è l'ultimo film della
Marvel/Disney.
Black Panther è soprattutto l'ultimo
film della Marvel dove viene sdoganato il primo super eroe di colore
dopo la comparsata in Captain
America-Civil War.
Siamo agli sgoccioli prima del giro di
boa con l'ultimo Avengers-Infinity
Wars e prima di una nuova
tornata di film sui super eroi con nuovi giovani attori protagonisti
che vestiranno i panni dei celebri paladini della giustizia per
quella che viene definita la fase 4.
Così hanno messo un regista di colore
peraltro abbastanza bravo che scrivesse anche la sceneggiatura e che
di fatto si appassionasse al progetto.
Il risultato è il solito film di super
eroi per fortuna migliore di alcuni ultimi prodotti come l'ultimo
Thor-Ragnarok,
Wonder
Woman o le saghe sui vari
eroi di Defenders-Season
1 eccetto il diavolo di
Hell's Kitchen
Tantissima azione, un regno rimasto in
ombra che ora vuole svelarsi al mondo con un chiaro messaggio alle
Nazioni Unite (ester eggs da cui ci si aspettava qualcosa in più),
una lotta tribale con tutti i passaggi dovuti e voluti e infine una
delle cose più belle del film la colonna sonora del Rapper (con la R
maiuscola) Kendrick Lamar.
Per essere uno dei film più lunghi
della Marvel la trama è didascalica come poche senza la benchè
minima traccia di colpi di scena e l'ironia che ha deciso di mettersi
da parte per addominali e corpi granitici che sembrano far sfigurare
tutto il resto della crew di eroi per non parlare dei dialoghi
inverosimili tagliati con l'accetta.
Un film gradevole che si lascia vedere
senza nessun messaggio di fatto e senza nemmeno voler cercare di
esaminare qualche sentiero pericoloso a parte i viaggi metafisici
sotto la sabbia.
Lascia tutto alla prevedibilità
(l'amore compare solo alla fine ma è l'anima del film) il sacrificio
dell'eroe è classico come da manuale e Chadwick Bosema continua a
recitare con i labbroni.
C'è uno strano messaggio che guida il
film e che mi ha fatto riflettere e che forse non ho capito...
L'Africa oltre ad essere la culla della
civiltà è il paese più ricco del mondo (così viene spiegato
all'inizio del film nella scena d'animazione). Gli africani quindi si
divisero tutte le ricchezze del continente unendo le forze a parte
una tribù che ha preferito farsi i fatti suoi. Da qui Wakanda è
diventato il paese più ricco e tecnologico del mondo grazie al
Vibranio e vive nascosto dal resto del mondo. Sembra Avatar solo che
se il secondo era molto più fantastico scegliendo un mondo
immaginario ben più radicato cercando di sposare una strana politica
ambientale ed ecologista.
Qui il messaggio potrebbe suonare non
proprio così sensibile. Sembra che alcuni neri ricchi abbiano deciso
di vivere una vita privilegiata in una zona dell'Africa remota e
inaccessibile senza voler avere a che fare con il resto del mondo e
soprattutto senza pensare ai loro fratelli neri poveri.
I Wakandiani presi così sembrerebbero
degli aristocratici razzisti che non vogliono aver niente a che fare
con il resto delle tribù....
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