Titolo: Yoga Hosers
Regia: Kevin Smith
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Colleen M. e Colleen C. sono due
quindicenni appassionate di yoga, che dopo la scuola lavorano come
commesse in un negozio di Manitoba, l’Eh-2-Zed. Quando un antico
male fuoriesce dal sottosuolo, rilasciando un esercito di piccoli
mostri chiamati i Bratzis, le due ragazze uniranno le forze con il
cacciatore Guy Lapointe per salvare il "Grande Nord".
Kevin Smith è un tipo strano. Un po mi
piace e un po non capisco quali neuroni attraversino il suo fumoso
cervello. Il suo cinema è variegato, una filmografia che spazia tra
i generi senza trovare mai una struttura lineare ma passando sempre
da un estremo all'altro, il che non è per forza un elemento
negativo. I risultati variano dando vita a piccoli cult come Red
State e Dogma
o CLERKS per passare ad operette che vacillano tra il penoso e il
quasi osceno con prodotti commerciali a volte intrisi di un umorismo
che non riesce a mordere come nei suoi film più importanti.
Il film manco a farlo apposta chiude la
trilogia True North nella sezione After Hours del Torino Film
Festival 34, iniziata con Tusk
e proseguita con l'inedito MOOSE JAWS.
Anche in questo caso c'è tutta la
famiglia al completo, in particolare quella Deep, l’improbabile
detective Guy Lapointe, con ex moglie e figlia.
Come per il precedente Tusk,
che non mi ha entusiasmato, anche qui gli intenti e la sceneggiatura
lasciano abbastanza perplessi senza trovare materia interessante e
grottesca, se non in alcuni spunti come la scelta di puntare su dei
nazisti originali che non vedevamo da tempo (pur essendo materia
fagocitata dal cinema in modo spietato).
Ci sono tanti ingredienti, i guru
contemporanei, l'atmosfera da fumetto che attraversa tutta l'opera,
colori sparati a mille e un ritmo interessante con alcune trovate
come i nanerottoli nazisti sanguinari abbastanza spassose e una certa
ironia goliardica che sempre farà parte del regista soprattutto nei
dialoghi con Guy Laponte ma senza secondo me quella nota stimolante
che un soggetto dovrebbe garantire e quel cinismo che muoveva verso
terreni e intenti più raffinati e complessi.
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