Titolo: Closet Monster
Regia: Stephen Dunn
Anno: 2015
Paese: Canada
Giudizio: 3/5
Il film Closet Monster racconta la
storia di Oscar Madly, un adolescente creativo e motivato che esita a
diventare adulto. Destabilizzato dai suoi strani genitori, insicuro
della sua sessualità, ossessionato delle immagini di un pestaggio di
gay a cui ha assistito da piccolo, Oscar sogna di scappare dalla
città che lo sta soffocando. Un criceto parlante, la sua
immaginazione e la prospettiva di un amore, lo aiuteranno a
confrontarsi con i suoi demoni surreali e a scoprire se stesso.
Closet Monster è quel tipico indie che
non ti aspetti. Leggero, delicato, ma con un paio di scene che
colpiscono per la loro originalità e intenti come ad esempio nel
primo atto, l'addio tra la mamma e il bambino dove questo le sputa
addosso e la reazione sempre del figlio verso il padre quando questo
fruga nel suo guardaroba e il protagonista lo lascia a terra.
Senza contare poi l'incidente
scatenante che provoca uno shock terribile in Oscar e della brutale
immagine del pestaggio/stupro non si capisce esattamente cosa venga
fatto alla vittima e dove la regia è attenta a non mostrare cosa
succede.
Un divorzio. Una situazione difficile.
Una coppia di genitori perfetta che sembrava amarsi per sempre e poi
la dura verità. Una madre che lascia tutti in cerca di
qualcos'altro.
Ed è qui che inizia il percorso verso
la crescita che la storia decide di mettere da parte per arrivare con
un guizzo temporale all'adolescenza. I timori e il viaggio alla
ricerca di se stessi sono solo alcuni dei temi che Dunn alla sua
opera prima mette in mostra per cercare di dare un quadro intimo e
minimale sulla difficoltà e le fragilità che abbracciano un giovane
in questa fase di scoperta.
La sessualità poi emerge forte facendo
diventare il film verso la metà uno strano queer con una sua
connotazione precisa, riuscendo a portare a casa delle sequenze molto
interessanti e senza mai esagerare ma essendo provocatorio e
intimista al punto giusto.
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