Titolo: Swiss Army Man
Regia: Daniel
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Hank un uomo senza speranza tenta di
suicidarsi ma scorge qualcosa in riva al mare. Perso ormai da tempo
nella natura selvaggia di un'isola, Hank vede un cadavere le cui
origini sono misteriose. Ma a lui poco importa: con quel cadavere si
imbarcherà in un epico viaggio avventuroso per tornare a casa. Hank
decide anche di convincere il corpo morto di come la vita sia degna
di essere vissuta. Riuscirà nella surreale impresa?
Ogni tanto ti appresti a guardare qualcosa di completamente slegato dai canoni classici, diciamolo pure, un film superiore. Qualcosa di indimenticabile che lascerà il segno, qualcosa che sa di nuovo, quell'ondata di freschezza che non si avverte spesso nel cinema e che possiamo definire l'essenza di un principio anarchico di mettere in scena cosa si vuole nel modo più intimo possibile.
L'uomo multiuso è qualcosa che avrà
tanti e continui elementi anomali e di totale non-sense. Uno dei film
indipendenti più bizzarri degli ultimi anni.
Una commedia fantasy indipendente e
alternativa, un film hipster furbetto e strappalacrime e allo stesso
tempo un'opera che si stacca dalla commercialità per diventare quel
film che non ti aspetti. Possiamo parlare di cinema libero, a volte
scomodo, a volte dannatamente sboccato e in alcuni attimi
esageratamente divertente. Surreale, di certo rischioso se si pensa a
come la coppia di registi con un'idea così fuori dal normale siano
riusciti ad ottenere investimenti sapendo di poter fare una cazzata
micidiale. Eppure l'esordio è davvero al di là delle previsioni. Un
film romantico, drammatico, grottesco, divertente, scoppiettante,
elettrizzante, queer, mai banale. Si potrebbe andare avanti per ore
trovando aggettivi che ne consacrino la perfetta esecuzione affidata
a due attori che sanno dare una profonda performance.
Swiss Army Man è CAST AWAY che
incontra GONDRY e che strizza l'occhio a JONZE. Senza dimenticare che
se da un lato era da tempo che non si sentiva parlare del tabù delle
flatulenze (e della masturbazione) che diventa metafora del bisogno
di essere fedeli a se stessi, dall'altra è un film che parla di
solitudine umana, di incomunicabilità e ipocrisia, simboleggiata per
Manny, che in quanto cadavere non ha inibizioni sessuali né di altro
genere, dal fatto che nascondiamo al prossimo le nostre funzioni
corporali.
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