Titolo: Lui è tornato
Regia: David Wnendt
Anno: 2015
Paese: Germania
Giudizio: 4/5
2014. In un preciso luogo della città
(quale sia verrà esplicitato nel corso del film) Adolf Hitler
ritorna in vita. La sua presenza viene casualmente registrata da un
reporter di una televisione il quale, dopo aver subito il
licenziamento, se ne accorge e decide di andarlo a cercare per
utilizzarlo come attrazione che gli consenta di farsi riassumere.
L'imitazione (così crede lui e credono anche alla tv) è perfetta e
il Führer inizia a fare audience e ad attrarre consensi.
Il cinema europeo finalmente ha
scoperto l'anfetamina. Dopo Dio
esiste e vive a Bruxelles,
bellissimo e memorabile, arriva un'altra perla che mischia la satira
con la fantascienza. Un concentrato di idee, non così cattive e
mefistoteliche come il film olandese, ma assolutamente delizioso,
irriverente, pungente, attuale e molto drammatico con tante idee
originali e di gusto. Nell'epoca in cui l'Europa non è mai stata
così tanto di destra (Le Pen in Francia, Haider e il muro in
Austria, Salvini in Italia, etc) questo film come dicevo non solo è
tremendamente al passo coi tempi ma addirittura conferma in parte
come i leader carismatici rimangano sempre gli eroi.
Leader di una società che ha smesso di
combattere e si è arresa prima del dovuto, soprattutto a causa del
capitalismo che ha fatto sì che spegnessimo il cervello pensando a
cose che non ci servono e non guardare nella direzione che desta più
preoccupazioni.
In una crisi globale il pericolo che
qualcosa possa riaccadere con altri nomi, ma con la stessa forma
dovrebbe far aprire gli occhi.
In una società complessa come la
nostra, il film coglie gli aspetti moderni ironizzandoci su ma allo
stesso tempo criticandoli a dovere, come le interviste stile candid
dei passanti, i selfie e i saluti nazisti e poi tutto ciò che
rappresenta i mass-media è una dura e importante critica
indirizzando l'opinione pubblica e influenzandola come gli pare.
La scena topica da questo punto di
vista è quando Adolf scopre internet. E'immediata la sua reazione di
sorpresa e di stupore. Così come è immediata la sua critica nei
confronti del popolo tedesco, aizzandolo a tornare ad essere una
potenza sbarazzandosi degli immigrati.
Forse l'unica pecca del film è che
nella seconda parte rimane meno incisivo dell'inizio, dando troppo
spazio ad alcuni attori secondari e ogni tanto puntando su alcune
scene che poteva risparmiarsi come quando la nonna del protagonista,
ebrea che ha vissuto l'Olocausto vede Hitler arrivare in casa.
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