Titolo: Dio esiste e vive a Bruxelles
Regia: Jaco Van Dormael
Anno: 2015
Paese: Belgio
Giudizio: 4/5
Dio esiste e vive a Bruxelles con una
moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui,
è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino,
morire per loro e lasciare testimonianza e testamento ai suoi dodici
apostoli. Egoista e bisbetico, Dio governa il mondo da un personal
computer facendo letteralmente il bello e il cattivo tempo sugli
uomini. Ostacolato da Eva, decisa a seguire le orme del fratello e a
fuggire il 'suo regno', la bambina si 'confronta' con JC (Jesus
Christ) ed evade dall'oblò della lavatrice. Espulsa dentro una
lavanderia self-service infila la via del mondo, recluta sei apostoli
e si prepara a combattere l'ira di Dio, a cui ha manomesso il
computer e di cui ha denunciato il sadismo, spedendo agli uomini via
sms la data del loro decesso.
Dio esiste e vive a Bruxelles è un
gioiellino di comicità, amarezza, cinismo, ma soprattutto speranza.
Un film ambizioso e colorato, con un
inizio sorprendente e illuminante, che non poteva mancare nel
curriculum di un autore davvero singolare, che sembra voler sempre
superarsi e raccontare, in questo caso grazie alla commedia, temi
surreali e sempre incisivi.
Partendo dalla scrittura, dalla voce
off fuori campo infantile che riesce nel delicato compito di non
essere disturbante, la pellicola di Dormael spinge sempre su
universalità di temi e concetti che sembrano essere allo stesso
tempo delle parodie, con dialoghi ironici, ma senza mai dimenticare
il dramma e la solitudine di fondo, che come una nuvola, sembra aver
attanagliato l'umanità.
E'così Dio, un bastardo che tratta
male moglie e figlia, nella sua terribile voglia di tacere il segreto
e la fine della vita e la speranza dell'umanità, per paura che
questa si rivolti contro di lui (come il suo primo figlio) scrive e
dirige, bevendo e fumando, nella sua piccola stanza immortale dal
tempo, una prigione di sentimenti e valori.
Chi allora se non Eva, il femminino, la
donna, può spezzare questo triste e noiosissimo incantesimo?
Sicuramente scomodo e blasfemo per
alcuni, ma allo stesso tempo sicuramente curioso e interessante e
rassicurante, per chi sa cogliere il messaggio dietro a tutto ciò.
Un messaggio che sa essere molto più
misurato e di nobili intenti come molti altri film non hanno saputo
fare anche se dall'altro diventa curioso nella domanda per cui
probabilmente nessuno di noi vorrebbe ricevere un sms con la data
della sua morte.
Una satira che stuzzica e provoca senza
mai affondare la lama ma restituendo la speranza e cercando di
svegliare gli esseri umani nel loro sonno primordiale.
Un grottesco corretto originale e
immortale, una vera chicca che con tante sfumature riesce a
conquistare su tutti i piani senza sconvolgere ma facendo ridere e
sorridere in più momenti.
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