Titolo: Foxcatcher
Regia: Bennet Miller
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Medaglie d'oro olimpiche nel 1984, Mark e Dave
Schultz si preparano a difendere il titolo ai prossimi Giochi di Seoul.
Tuttavia, Mark viene escluso dal gruppo degli atleti selezionati, proprio come
suo fratello maggiore, e si sforza di allenarsi da solo. Mark ritrova la
speranza quando il filantropo e miliardario John du Pont, intenzionato a
mettere insieme la migliore squadra di wrestling in tutto il mondogli gli
chiede di aderire al marchio wrestling di un nuovo club. Ma le illusioni
paranoiche di Du Pont e la sua irrazionale volontà di garantire la vittoria
degli Stati Uniti all'estero avranno la precedenza sulla sua generosità e
gentilezza. Il film è tratto da una storia vera: nel 1996 John du Pont, affetto
da schizofrenia paranoide, uccise l'amico David Schultz, campione olimpico di
wrestling.
Ci avevo preso quando dietro quel mascherone
continuavo a dire che si trattava di Steve Carrell.
Foxcatcher è uno di quei film che escono in
sordina sapendo che faranno parlare di sé, se non altro per alcune scelte
atipiche e una messa in scena non proprio convenzionale, anche se per alcuni
aspetti didattica e in alcune singole parti ridondante.
Miller però non è uno sprovveduto e la sua
precedente filmografia punta su una squadra di baseball e il suo allenatore e
l’ossessione di Capote.
E’un film sullo sport, sulla disciplina, sulle
conseguenze arrecate dalla guerra e le sue vittime, la psicologia in un
rapporto ossessivo-compulsivo e infine una storia vera, come sembra interessare
il talentuoso regista newyorchese. E’un film atipico per scelte, intenti,
silenzi che pervadono
i personaggi nell’impossibilità di dargli voce
e soprattutto un film in cui il cast funziona perfettamente dando veridicità e
sofferenza alla storia. Il personaggio di Du Pont che vive anch’esso un
rapporto di dipendenza in cui è succube della madre, rappresenta quel bisogno
di andare a scegliere chi è portatore di sofferenza e traumi irrisolti, Mark
Shultz.
Era da anni comunque che non si vedeva una
tale attenzione e delicatezza nel mostrare degli allenamenti di wrestling. Un
film davvero coraggioso che riesce e punta tutto sull’innovatività delle
circostanze che descrive.
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