Titolo: Tous let chats sont gres
Regia: Savina Dellicour
Anno: 2014
Paese: Belgio
Festival: TFF 32°
Giudizio: 4/5
Paul spia da lontano Dorothy,una ragazza di 16 anni che vive in un quartiere benestante di Bruxelles. Ora Dorothy vuole trovare il suo vero padre biologico ed ha sentito che Paul è un bravo detective. Così inizia un percorso di avvicinamento tra i due che instaurano un rapporto, conflittuale ma complice, che li porterà ad una nuova scoperta di se stessi.
Interessane l'idea su cui Dellicour struttura la sua commedia mantenendo sempre un perfetto equilibro tra dramma sociale e giallo con alcune interessanti riflessioni.
E'proprio vero che l'opera prima della regista belga sembra interessarsi alla ricerca di se stessi e degli altri, innescando un impianto di semina e raccolta molto efficace e che soprattutto nelle convincenti interpretazioni trova un terreno fertile su cui appoggiarsi.
Il climax finale in quella ripresa in auto con Dorothy e Paul è davvero commovente.
Un film maturo, intenso, mai banale e multisfaccetato che mostra soprattutto il bisogno per i giovani, ma che poi è anche degli adulti, di fare luce sulle loro vite e sul loro passato anche a costo di doversi confrontare con una triste realtà.
Il merito più grande della Dellicour è ambizioso senza essere mai retorico o scontato.
Le conseguenze di una ubriacatura distruttiva, che ti portato a fare sesso con diversi uomini nella stessa notte, tanto da non sapere quale è il padre di tua figlia, perché nemmeno ti ricordi con chi sei stata, diventa un ammonimento non moralista ma etico per tutta la gioventù che oggi abusa di alcool e droghe.
Non lo so se li ho provocati se ero consenziente o hanno abusato di me spiega la madre alla figlia prima di chiederle scusa per averle nascosto la verità..... "cosa ti dovevo dire che sei uscita da un buco nero del quale non ho memoria?"
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