Titolo: Into the dark-down
Regia: Daniel Stamm
Anno: 2018
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodio: 5
Giudizio: 2/5
Un paio di persone rimangono chiuse in
un ascensore dentro l'edificio di lavoro
L'idea di far funzionare un
lungometraggio all'interno di un'unica location è stato già uno
degli intenti in questa antologia horror per la Hulu.
New year, new you, il quarto episodio,
era ambientato tutto in una villa con piscina, riuscendo solo in
parte a rendersi accattivante e stimolante. Down è più complesso, i
due protagonisti a differenza delle ragazze della festa di Capodanno
non si conoscono, sono in un ascensore dove il senso claustrofobico
aumenta vertiginosamente, è sono costretti a dividere uno spazio
ristretto senza niente che possa aiutarli.
Non ci vorrà molto prima che inizi una
lenta carneficina che gioca tutto in un rapporto sadico e perverso
tra vittima e carnefice dove vengono "scambiati" spesso i
ruoli, e soprattutto nel secondo atto si cerca quel colpo di scena
che in casi come questi deve essere molto incisivo e in linea con
quanto prima mostrato per non risultare invece l'elemento che rischia
di deflagrare tutto l'impianto costruito fino a quel momento.
In parte è così. 90' in un unico
spazio risulta ancora una sfida ambiziosa. Stamm cambia completamente
le carte in tavola mostrando il contrario di tutto e lasciando
soprattutto il personaggio di Guy a cercare di essere carnefice,
stalker, e infine un succubo che non riesce a cogliere la natura
complessa e stratificata di Jennifer.
Un finale piuttosto campato in aria,
dove ancora una volta si cerca di valorizzare il fatto che non esista
bene o male ma un profondo egoismo di fondo.