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lunedì 11 febbraio 2019

Profezia dell'armadillo


Titolo: Profezia dell'armadillo
Regia: Emanuele Scarigni
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Zero ha ventisette anni e il talento per il disegno. La sua vita sociale si limita a Secco con cui condivide l'entusiasmo per la geek culture. Ma la sua vera passione è Camille, il suo amore di sempre traslocato a Tolosa. Camille che ama e che adesso l'anoressia ha vinto. Cercando dentro di sé le parole per dire il suo lutto, Zero oscilla tra nostalgia e proiezioni 'corazzate'. In conflitto perenne con se stesso, la sua voce interiore ha il corpo placcato di un armadillo, presenza rassicurante che lo accompagna permanentemente. Tra Rebibbia e Roma Nord, passando per il temibile centro, Zero si imbarca in un'avventura splenica e comica, specchio di un'intera generazione.

La profezia dell'armadillo è l'esordio di Emanuele Scarigni dalla grapich novel di Zerocalcare con una sceneggiatura a svariate mani tra cui Mastrandrea.
E'un film italiano all'ennesima potenza, nel suo prendersi alla leggera e psicanalizzando qualsiasi cosa, dubbi, incertezze, timori, ricordando Moretti e Pazienza, ma allo stesso tempo con la difficoltà e un linguaggio che seppur variopinto, non riesce a reggere tutta la durata del film diventando soprattutto nella fase finale abbastanza ripetitivo e acerbo sotto alcuni aspetti che rincorre senza mai raggiungere.
Ci sono molti sforzi, l'idea di cambiare linguaggio, lasciando molta improvvisazione a dei giovani attori che non sempre riescono a cogliere tutte le sfumature dei personaggi.
Se l'obbiettivo di Zerocalcare nel suo fumetto era quello di non scendere mai a compromessi soprattutto per i giovani, Zero che sembra sempre sul punto di esplodere con chiunque, riassume da solo tutti i limiti di questo film aderendo ad una serie di sequenze che si susseguono senza un disegno portante comune in grado di unirle e amalgamarle. Lo stesso elemento invece è per fortuna funziona perfettamente nel fumetto, staccato da queste regole e in grado di autodefinirsi in modi, tempi e forme diverse. Simpatiche le scelte come quelle di creare un vero armadillo, piuttosto inquietante, e di farlo interpretare da un attore, ma sono effetti che definirei quasi kitch come se basandosi su queste scelte estetiche, si possa rilanciare un elemento importante quando invece non basta, e il film nella sua timida apparizione, rimane un'esperimento simpatico ma niente di più.