Dopo aver avuto la sua identità rubata, una donna e la ragazza incinta del figlio si uniscono in un viaggio surreale mentre cercano di rintracciare i colpevoli.
Schaefer ha sicuramente voluto creare un'opera malsana e ambiziosa. Un film per certi versi anomalo, soprattutto dalla seconda metà in avanti quando il viaggio sembra essersi concluso, una direzione onirica dove le due donne troveranno delle mentori di loro stesse e dove seguiranno incontri a dir poco singolari. Partendo come una commediola dove il figlio al prodigo, Drew (sempre un ottimo Owen Campbell) porta a casa la sua ragazza incinta di un altro uomo che sembra essersi dissolto nel nulla. La famiglia sembra felice e vuole accogliere tutti e tre nonostante i dubbi e le resistenze di Diana che nutrendo diversi dubbi su Marlene alla fine si affiderà a lei proprio per risolvere il suo cruccio più grande e nasconderlo al resto della famiglia.
Giving birth to a butterfly si prende il suo tempo, è un super indie a basso budget dove non avvengono sensazionalismi e dove tutto accade secondo una logica ma con un ritmo molto misurato
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