Dal duo squisitamente diabolico formato da Henry Selick e Jordan Peele arriva la storia di Kat. Per poter iniziare una nuova vita nella sua città natale, un'adolescente problematica tormentata dal proprio passato deve affrontare i suoi demoni personali, Wendell e Wild.
Selick è una di quelle divinità dell'animazione in stop motion che bisogna venerare e che appartiene a quel pantheon con pochi e selezionati eletti. Purtroppo non ha creato molte opere ma quelle che ha fatto sono dei capolavori e dei cult indimenticabili. Opere profonde che mischiano i generi che profumano di horror, che mettono in scena drammi umani ma che allo stesso tempo sanno adattarsi ad ogni target possibile. Per questo credo in queste divinità e nel loro modo di plasmare l'inferno e di metterlo in scena in maniera unica e originale. Di unire comunità per bambini diversi e allo stesso tempo parlare di zombie, di crescita, di magia nera e di molto altro ancora partendo da un incidente scatenante davvero drammatico. Il nome del film poi non è nemmeno quello della protagonista ma dei faccendieri di Belzebù. Un film che a differenza delle opere precedenti di Selick crea forse troppo e diventa un tornado di anime che trascina con sè troppi elementi e storie senza mai concentrarsi davvero su una di queste, tant'è che Kat alle volte sembra messa da parte.
Eppure ha così tanta fantasia e cinema al suo interno, diventando un cocktail esagitato di generi e sotto generi senza limitarsi mai ma aumentando ancora di più la sua forza e i suoi elementi magici all'interno
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