Il futuro non sarà poi così diverso dal presente. Anche New York non è molto cambiata, tranne che per la Fraud Tower a dominare il paesaggio. Come sempre, nelle strade si combatte per la vita e la morte. Questa volta la battaglia è fra Kei, un esperimento bionico non del tutto riuscito, ed uno invece di maggiore successo, per il controllo di una misteriosa bambina che potrebbe avere il potere di distruggere il mondo come noi lo conosciamo.
Ai city è un connubio di generi riuscendo a fondere scifi, splatter, dramma, trash, violenza, erotismo, mutazioni e molto altro ancora in un film capo stipite di tante opere a venire di matrice nipponica. Un poliziesco, un thriller, in parte un horror, Mashimo riesce a inserire tante di quelle variabili e incognite nella sua opera da renderla persino precursore di opere come quella cult di Otomo almeno per quanto concerne il tema delle mutazioni. Robot, attacchi psichici, varianti surreali tipici del genere nel mischiare viaggio interiore e deflagrazione mentale del protagonista.
In Ai city ci sono due super cattivi che si combattono mentre la nostra squadra atipica cerca rifugio in una metropoli ormai semi sepolta, distrutta e scossa da continue esplosioni, metamorfosi organiche, scienziati pazzi che sperimentano qualsiasi cosa e molto altro ancora.
Un'opera con un ritmo furibondo nel cercare di descrivere ogni trama e sotto trama, dando spazio e colpi di scena alla narrazione e regalando a livello estetico scenari mozzafiato. Ci troviamo di fronte ad una delle opere d'animazione per adulti più interessanti in assoluto sul genere e non solo in grado di regalare moltissimi elementi originali.
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