Titolo: 2013-La fortezza
Regia: Stuart Gordon
Anno: 1993
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
In un prossimo futuro, negli Stati Uniti, una coppia si
trova imprigionata in un carcere di massima sicurezza per aver violato le leggi
relative alla natalità. I due decidono di tentare l'impossibile e fuggire.
Lambert deve solo baciare la terra sotto i piedi per la
fortuna che ha avuto a poter recitare in alcuni splendidi film vista la sua
totale assenza di talento ed espressività.
Gordon è uno dei quei registi che hanno saputo fare la
differenza smarcandosi da produzioni low budget a piccoli blockbuster come
questo, prediligendo l’horror e rimanendo sempre impantanato per fortuna nella
sci fi regalando dei film indimenticabili in una limitata quanto straordinaria
filmografia dove Dagon svetta inarrivabile dimostrando come in pochi hanno
saputo e sapranno ricreare qualcosa che assomigli all’orrore cosmico.
B movie, sci fi, prison movie, atmosfera distopica, quasi
cyberpunk ed exploitation per alcuni aspetti e in piccole dosi un pochino di
splatter. Una galleria di scene d’azione davvero appaganti, un team di attori
funzionali, una trama in fondo dedita alla causa raccontando poco ma mostrando
con le immagini molto. Robot, AI, tecnologia d’avanguardia, e poi sono tanti i
rimandi politici e sociali con cui Gordon tratteggia l’intera e unica location
del film (a parte il penosissimo finale). Diventa quindi una potenza
governativa, proprietà della MenTel Corporation, che può disporre in qualsiasi
modo della vita dei propri prigionieri, per i quali riceve dal governo una paga
giornaliera di 27 dollari cadauno, oltre a poterne disporre per le proprie
attività impiegandoli nei durissimi lavori. Le regole all’interno visto il
cinismo di Gordon non potevano che essere devastanti con prevaricazioni e dove
vige la legge del più forte. I prigionieri di cui alcuni non si spiega cosa
possano aver fatto, lavorano su turni coprendo le 24 ore, perdendo
l’orientamento del giorno e della notte, sottoposti ad un durissimo condizionamento
psicologico che comprende il controllo dei pensieri e dei
sogni oltre ad un inibitore chiamato ‘fibrillatore gastrico’ che viene
impiantato nell’organismo dei malcapitati e può indurre al dolore o alla morte
a seconda della punizione da scontare. Le zone della Fortezza sono circoscritte
da linee gialle o rosse in base alla gravità della limitazione, dividendo
uomini e donne, mentre le prigioni hanno delle sbarre laser che bruciano i
corpi dei detenuti.
Per gli amanti della sci fi alcuni ingredienti
sembreranno riscaldati e presi direttamente da altro materiale cinematografico
ancora più spesso, ma alla fine quella nota di cattiveria e di non lasciare
proprio tutto così al caso danno al film un ritmo che mantiene un
intrattenimento divertente e solo a tratti sofisticato.
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