lunedì 22 aprile 2019

Revenger


Titolo: Revenger
Regia: Lee Seung-Won
Anno: 2018
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 4/5

Un ex detective determinato a vendicare il massacro della sua famiglia, si reca su un'isola sperduta che funge da carcere e si infiltra nel braccio della morte per pericolosi criminali.

E poi basta attraversare l'oceano finire in Oriente e fermarsi ad un modello di cinema che da noi culturalmente è sconosciuto. I film coreani in particolare hanno un che di spirituale anche quando incontrano il wuxia, le arti marziali o il kung fu movie.
Qui ci troviamo di fronte ad un'importante produzione distribuita da Netflix e firmata da quel talento di Lee-Seung Won che si approccia per la prima volta a questo cinema di genere.
Il risultato è potente almeno quanto quell'altra chicca che rispondeva al nome Aknyeo-The Villainess
Qui a differenza dell'eroina che avrebbe avuto tutti i numeri per prendere a calci nel culo Oh Dae-su, abbiamo un altro mostro delle arti marziali capace invece di prendere a calci nel culo Donnie Yen, e parliamo dell'ex stuntman cinquantenne Bruce Khan che a quanto pare si è prodigato a scrivere anche il plot.
La storia è di una banalità sconcertante e non starò a ripeterla, leggetevi la trama, ma è tutto il resto ancora una volta a regalare grande prova di intrattenimento e azione a gogò.
La location, una realtà distopica, i condannati più pericolosi che vengono confinati in un'isola al di fuori dal mondo dove vengono lasciati allo stato brado e senza alcun modo per far ritorno sulla terraferma. Anche se già vista, la trama e le aspettative conservano sempre una certa dose di fascino perchè sapremo che ne vedremo delle belle con tutti i villain e i bifolchi possibili e immaginabili.
Indonesia e Corea si aggiudicano il premio sugli action di arti marziali. Il primo per cattiveria, violenza e crudeltà, mentre il secondo per virtuosismi, inconfondibile stile e spiritualità.

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