Titolo: Party
Regia: Sally Potter
Anno: 2017
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Un appartamento, sette persone e mille
segreti con altrettante bugie: il tutto nell'arco di una serata. È
quanto accade a casa di Janet e Bill, pronti a ricevere gli amici più
stretti per un party celebrativo: la donna è stata nominata
ministro-ombra della salute per i laburisti. Mentre la moglie sembra
pregustare la vittoria maneggiando tra i fornelli, il marito appare
preoccupato e distratto. È sufficiente una sua confessione a
scatenare fra gli ospiti un dirompente effetto domino.
The party è quel film che sembra
subito divertente, british come non mai e con una durata striminzita
e la sobrietànonchè la scelta del b/n. Potrebbe sembrare una
tragicommedia scritta da un Pinter che vuole destreggiarsi con
qualcosa che a tratti è grottesco, a tratti malinconico, a tratti
invece ricorda il malessere esistenziale.
Ora dopo tutte queste considerazioni
arriva il conto amaro del l'ultimo film della Potter.
The Party non decolla mai se non nel
trailer e in tutto il suo cocktail sulle ipocrisie e falsità della
classe medio-alta, ma oltre le sue fisse e la girandola di bugie, non
c'è mai un vero e proprio colpo di scena.
Anche il climax finale appare per certi
versi annebbiato da una serie di intenti che esauriscono presto,
troppo presto, la loro aria da dramma da camera.
L'ultima opera della Potter avrebbe
funzionato meglio a teatro senza dover fare i conti con quello che
sembra essere un puro esercizio di stile naif e annoiato.
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