Titolo: Riflessi sulla pelle
Regia: Philip Ridley
Anno: 1990
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Anni quaranta: il piccolo Seth vive
nella pianura canadese, circondato da adulti squallidi, ai limiti
della follia. Replica la loro crudeltà con gli animali e con una
donna inglese che crede una vampira.
Di solito il pubblico dovrebbe
empatizzare con i protagonisti soprattutto se sono bambini.
Quando però nella scena iniziale
vediamo una rana uccisa soltanto per piacere personale e per
soddisfare le logiche perverse del gruppo allora sappiamo subito con
chi abbiamo a che fare.
L'opera prima dello scrittore Philip
Ridley è di quelle pronte a dividere pubblico e critica.
Da un lato l'intento è abbastanza
complesso quasi quanto tutta la nutrita serie di temi e riflessioni
all'interno del film partendo da una lunga serie di eventi tragici
che culmineranno nel finale con un climax che sottolinea il carico di
angoscia del film.
Un viaggio di formazione nell'incubo.
Di nuovo un ragazzino costretto a
vedere con i suoi occhi i mali del tempo e la degenerazione che gli
si presenta a partire dalla famiglia con il suicidio del padre.
L'incontro poi con la solitaria e inquietante vicina (che paga a caro
prezzo la sua vita solitaria) e per finire un giovane Mortensen che
interpreta un fratello maggiore con degli ideali a dir poco
discutibili.
Con una scansione per certi versi
strutturata su tre atti, il primo rappresenta il sacrificio, la
vittima sacrificale la crudeltà verso gli animali; il secondo sembra
negare l’evidenza dei fatti per coltivare un incubo personale e
l'ostilità per l'Altro e infine nel terzo atto la lotta fra Male e
Amore, in cui quest'ultimo per fortuna cerca di redimere e salvare
quel poco che resta.
Un film duro e spietato che non sembra
cercare facili scorciatoie.
Adulti perversi, angherie, perdita
dell'innocenza, il male onnipresente, morboso e scomodo.
Riflessi sulla pelle parla di tutto
questo. A volte in modo un po confuso e non sempre funzionale ma è
uno di quei film che colpiscono allo stomaco offrendoci l'ennesimo
spaccato di vita complesso e doloroso.
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