Titolo: 31
Regia: Rob Zombie
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Il 30 ottobre 1975, durante la notte di
Halloween, cinque persone vengono rapite e tenute in ostaggio in un
luogo infernale chiamato "Murder World", dove sono
costretti a partecipare ad un gioco violento, il cui obiettivo è
quello di sopravvivere dodici ore contro una banda di pagliacci
sadici.
Il settimo film di Zombie era la prova
che tutti aspettavano dopo i remake di Halloween
2(2009) che mi avevano
fatto annoiare non poco e scavavano troppo nel passato di Miers,
elemento che ha fatto peraltro arrabbiare il grande Carpenter.
Con questo slasher grindhouse e vintage
Zombie ritorna alle origini. Torna ad un film da lui scritto e
diretto. Un surviror movie, una caccia all'uomo che trova nell'azione
e in una buona galleria di personaggi i punti di forza. Sembra che
l’idea per 31 sia venuta in mente leggendo una statistica secondo
la quale, il giorno di Halloween è la giornata dell’anno in cui
per qualche “inspiegabile” ragione scompaiono più persone.
Dunque da un pretesto esce fuori questa piccola scheggia di follia,
un film pieno di ambienti sporchi e violenti con viscidi villain
(nano nazista ma soprattutto Doom Head) e bifolchi ad ogni angolo, un
vero concentrato di idee pur mantenendo uno script all'osso per
cercare di concentrarsi solo su scontri e fughe in questo inferno
malatissimo dove alcuni psicopatici sembrano indossare le maschere di
Crossed, godere dei fan come Running
Man-L’implacabile e
riuscire a divertire come ormai non capita spesso negli horror
post-moderni.
Un'opera come quelle del passato,
carico ed esplosivo, girato con l'estetica forte che contraddistingue
il cinema di Zombie, un b-movie in piena regola anarchico a ancora
capace di rievocare, senza particolari sforzi, quelle atmosfere
tipiche del cinema horror 70’s ed 80’s
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