Titolo: Allucinazione perversa
Regia: Adrian Lyne
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Jacob è un reduce della Guerra del
Vietnam che lavora presso le poste di New York, nonostante abbia una
laurea e tutti i numeri per diventare qualcuno. Questo perché dopo
gli sconvolgenti avvenimenti del Vietnam si è arreso alla vita.
Oltre questo, tempo prima, suo figlio Gabe è stato ucciso da un
automobilista, il che ha portato alla rottura con sua moglie. Jacob
si rifà quindi una vita con Jezebel e con lei vive felicemente
finché un giorno non inizia ad avere continui flashback della sua
esperienza di guerra ed iniziano ad accadere degli strani
avvenimenti.
Thriller dai risvolti politici e
psicologici, tratta un argomento molto interessante come quello della
"scala", droga o farmaco che ebbe effetti devastanti sui
marines che, simili ai Berserkir, i folli guerrieri della tradizione
scandinava che combattevano, come invasati, senza temere il dolore
per via dell'assunzione di un fungo allucinogeno.
E così un altra falla nel sistema. Un
paradosso che permette di vedere il vero volto di una società che
nasconde tragici esperimenti a danni di persone comuni. Per alcuni
aspetti questa parentesi si accosta molto anche al cinema di
Carpenter e film che trattano le ipotesi di complotto.
Soprattutto per la componente grottesca
e per certi versi horror del film, laddove Jacob comincia a vedere
strani diavoli dappertutto che cercano di investirlo con l'auto, o
che si trasformano in mostri durante un party dalle conseguenze
fisiche e mentali devastanti.
Il finale poi è tragico e sembra un
monito con una risposta che ognuno interpreterà a suo modo.
Di una profondità sconcertante e con
una intricata trama, Jacob's Ladder, ci accompagna attraverso un
viaggio allucinante, un vortice fatto da allucinazioni sempre più
sconvolgenti ed incasinate, nei meandri reconditi della mente umana,
nella ricerca del bene e della verità facendosi strada tra gli
inevitabili intrighi che sono parte integrante dell’animo umano.
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