Titolo: Tusk
Regia: Kevin Smith
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Specializzato nel raccogliere strane
storie da personaggi bizzarri per il suo popolare podcast, il
giornalista radiofonico Wallace viaggia verso il Manitoba per
incontrare un vecchio marinaio, in sedia a rotelle, che sostiene di
essere stato salvato da dei trichechi dopo un naufragio. Presto si
renderà conto dell'inanità mentale del suo ospite, che lo rapisce
per effettuare su di lui strani esperimenti.
Tusk è un film davvero insopportabile
per l’unione di svariati elementi che lo danneggiano nemmeno fosse
un’animale in preda ad un raptus incurabile.
Due elementi si salvano ma ovviamente
non salvano le sorti del film.
Il make-up dell’uomo tricheco che
seppur trash merita e l’idea di partenza ovvero la raccolta di
storie bizzarre (che al giorno d’oggi però basta girare l’angolo
senza dover andare in un altro stato).
Tutto il resto è davvero impietoso.
Johnny Deep strozzato dall’alcool, il non-attore Osment che a parte
qualche particina quando era piccolo (vedo la gente scema), è
diventato spocchioso e obeso oltre che fastidiosissimo. L’idea di
HUMAN CENTIPEDE non portata alle estreme conseguenze ma comunque
identica e i dialoghi che s’inseguono in un nulla di fatto,
dimostra come la sceneggiatura sia davvero mostruosa ruotando su
alcuni vettori peraltro machisti.
Poi l’antagonista non si capisce
come crea il mostro e l’idea che il tricheco sia il suo migliore
amico è tutto il non-sense celato dietro il suo monologo, compresa
la storpiatura del Crusoe dei poveri, è davvero di uno sconcertante
squallore.
Kevin Smith dopo due chicche come DOGMA
e RED STATE cade in un flop pazzesco che comunque sono sicuro troverà
un ampio pubblico a sostenere questa sua ultima inutile e copiata
cagata.
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