Titolo: C’era una volta in Messico
Regia: Robert Rodriguez
Anno: 2003
Paese: Usa/Messico
Giudizio: 3/5
Un agente della CIA corrotto contatta El Mariachi, ormai ritiratosi in una vita d’isolamento, per smascherare il piano di un trafficante di droga che vuole assassinare il presidente messicano. Capitolo conclusivo della trilogia d’iniziata con 'El Mariachi' e proseguita con Desperado.
Rodriguez è uno dei registi più prolifici e più in gamba della sua generazione. Il suo cinema è adrenalina pura, molto più cool del cinema cool di Ritchie. Once upon a time in Mexico dunque chiude una trilogia che ha saputo dare al regista la possibilità di continuare il suo cammino di ricerca.
Siamo ancora distanti dall’estetismo sconcertante di SIN CITY o PLANET TERROR ma con questo capitolo diciamo che si scorgono esattamente tutti i connotati che Robert ha preso in prestito e citato da tutto quel cinema che ama fino alla radice e di cui Leone rappresenta il vertice.
Cast sempre forte come in quasi tutti i suoi film (a parte quelli per bambini): Banderas,Hayek,Deep,Trejo,Rourke,Mendes e Dafoe. L’ultimo capitolo della saga è per forza di cose un compendio di adrenalina, personaggi quasi tutti corrotti, iperdinamico, esilarante, assolutamente irreale in tutte le volute scene d’azione(quella con le manette giù per i balconi è così tamarra da non poter esimere una risata di sottofondo) e così via.
La trovata ancora una volta iperbolica di Rodriguez è quella di concentrare tutto all’interno della sua “opera”dal taglio che sembra quasi volerlo far sembrare un b-movie sfruttando davvero tutti i mezzi a disposizione e mescolarli a dovere.
Ancora una volta El Mariachi, eroe d'altri tempi di un Messico onirico, rappresenta la summa della contaminazione di generi, tra pistoleri assassini, femmes fatales, duelli western all'ultimo sospiro e tanto, tanto sangue condito da un certo gusto per l'atroce e lo splatter e delle musiche su cui si dipana chingon malaguena salerosa che verrà poi meglio ripresa in KILL BILL e un Deep come sempre feticcio che però basta da solo nella sequenza finale accompagnata dal suo fedele Sancho ninjo.
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