Titolo: Tucker & Dale vs Evil
Regia: Eli Craig
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Tucker e Dale sono
due bravi ragazzi, amici per la pelle, che stanno trascorrendo le vacanze nella
loro casa di montagna. Mentre sono lì, vengono confusi con due pericolosi
montanari, da un gruppi di ragazzi del liceo che stanno campeggiando negli
stessi boschi. Quando i due salvano la vita della bella Allison, i suoi amici
si convincono che la ragazza sia stata rapita e cercano di salvarla..
Finalmente un horror comico come si
deve.
Qualcosa che almeno per una volta
riesce a farti piegare sul divano e a farti rischiare qualche
principio di soffocamento. Il merito è di Craig e del ribaltamento
della struttura classica dell’horror, un'intelligente horror-comedy
o teen-horror “backwoods” che rinvigorisce le tematiche del
genere, mettendo lo splatter al servizio della comicità e
dimostrando come anche con un po’ di fantasia e spirito creativo si
può ancora vedere qualcosa di originale soprattutto come nel caso
del regista e della sua opera prima.
Tyler Labine e Alan Tudyik come
protagonisti funzionano e come coppia comica hanno una perfetta
fisicità hillibilly, una contaminazione perfetta tra i bifolchi che
sembrano abitare da sempre i fitti boschi statunitensi e la loro
genuina semplicità e il loro piccolo cuor di leone.
Stavo controllando dove il film è
uscito e i paesi sono: Kazakistan, Croazia, Estonia e Lituania.
Sfortuna nella distribuzione o
inesorabile convinzione che il film sarebbe stato un flop? Se alla
struttura aggiungiamo gli effettacci gore e le numerose scene
splatters allora il divertimento è assicurato.
Chi è dunque il cattivo? Il contadino
scialbo e ignorante o gli universitari odiosi, tutti brutti con tanto
di fighe appresso che non capiscano come mai il cellulare non abbia
campo tra i boschi nel bel mezzo del nulla.
Craig lancia pure la frecciata, ovvero
il fatto di come dei ragazzi si arrendano immediatamente all’evidenza
del pregiudizio, senza analizzare la questione o porsi delle domande
tanto lecite quanto il fatto che sembra davvero intrinseco in ognuno
di noi un pò di sana xenofobia per tutto ciò che è diverso o
strano.
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